Storia popolare, in 400 ad Avezzano per riscoprire le tradizioni

Gruppi da tutto l’Abruzzo hanno sfilato in costume e cambiato per due giorni il volto della città

AVEZZANO. È stata una grande festa della tradizione e della cultura abruzzese. Per le vie della città, ieri pomeriggio, nonostante qualche goccia di pioggia, hanno sfilato i gruppi folkloristici più rappresentativi del territorio e della regione. Lo scopo dell’iniziativa, promossa e organizzata dall’Istituzione del centenario del terremoto, era quello di riscoprire attraverso la tradizione le potenzialità di un tessuto sociale devastato dal terremoto del 13 gennaio 1915. C’è stata la partecipazione di oltre 400 figuranti, accompagnati dalle note di tre cori. Ieri pomeriggio i vestiti tradizionali hanno raccontato i momenti e la quotidianità di un tempo e di un modo di vivere che oggi non c’è più. E proprio questo era lo scopo dell’evento che, con l’aiuto della Provincia e del Comune, ha cambiato per due giorni il volto della città attraverso la partecipazione di delegazioni delle principali manifestazioni storiche abruzzesi.

Un segno di solidarietà nei confronti della popolazione marsicana devastata dal terremoto di cento anni fa. «La tradizione e la cultura delle comunità locali», ha affermato l’assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Amatilli, «furono rifugio nel dolore dopo l’immane tragedia, ma anche il motore che cementò strati sociali diversi nel momento della ricostruzione». All’evento hanno preso parte i sindaci marsicani, guidati dal primo citttadino Gianni Di Pangrazio, ma anche quelli di altre città abruzzesi, oltre al presidente della Provincia, Antonio De Crescentiis. Nel corso della manifestazione è stata anche allestita una mostra di foto in piazza Risorgimento. Attraverso il ruolo del folklore abruzzese è stata quindi ricordata la solidarietà dell’intera provincia alla terra martoriata della Marsica.

Pietro Guida

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