Straniero assediato al bar Sette persone nei guai

Obbligo di dimora per quattro, divieto di uscire di casa fino all’alba per gli altri tre Offese ai vigili urbani e ai carabinieri, decisivi i filmati e le testimonianze

CELANO. Furono tra i più agitati la notte dell’assedio del kossovaro al bar. A distanza di quasi un anno sette celanesi sono stati sottoposti a misure cautelari per i fatti che risalgono alla sera del 19 novembre dello scorso anno, quando un giovane straniero fu assediato in un bar da 300 persone. Ieri mattina, su disposizione del gip Maria Proia (il pm è Guido Cocco), i carabinieri della compagnia di Avezzano, al comando del capitano Enrico Valeri, hanno eseguito i provvedimenti nei confronti di V.T. 37 anni, M.L. (38), G.P. (38), V.P. (27), tutti e tre già recidivi negli ultimi cinque anni e che ora hanno l’obbligo di dimora nel Comune di residenza, con divieto di uscire dall’abitazione dalle 20 alle sette. E nei confronti di A.D.P. 58enne, G.C. (21) e G.M. (32) sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I sette celanesi dovranno rispondere dei reati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e oltraggio a pubblico ufficiale. La vicenda risale al novembre del 2013. All’ora dell’aperitivo un uomo del posto riconobbe all’interno del bar Santucci, in piazza IV Novembre, un giovane kossovaro che aveva litigato con il figlio. Tra i due scoppiò una lite finita grazie all’intervento di numerose persone. Sul caso, che portò a due denunce per minaccia aggravata e ancora non chiuso, la Procura ha aperto un altro fascicolo che nulla ha a che vedere con i provvedimenti di ieri. Dopo mesi di indagini condotte dai carabinieri di Celano, al comando del maresciallo Pietro Finanza, sono state identificate le persone responsabili di aver sputato e inveito contro gli agenti della Polizia municipale arrivati subito sul posto insieme ai carabinieri e di aver chiesto la “consegna dello straniero”, che nel frattempo era stato chiuso all’interno del bar. I militari dopo aver ascoltato decine di testimoni, visionato filmati e foto di quanto accaduto, hanno identificato chi con violenza ha caricato più volte contro le saracinesche del locale, chi con cori da stadio urlava contro le forze dell’ordine “La rovina dell’Italia siete voi” e chi all’arrivo di una pattuglia della polizia ha tentato di cappottare l’auto. Quella sera i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile coordinati dal tenente Marco Mascolo e arrivati da tutte le compagnie della provincia, lavorarono per ore per riportare la calma e per disperdere la folla inferocita nei confronti del kossovaro. Ora la Procura ha voluto dare un segnale forte nei confronti di chi si è reso responsabile di atti che hanno tentato di impedire alle forze dell’ordine di operare, offendendole mentre svolgevano il proprio lavoro.

Magda Tirabassi

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