Sulmona, Aracu: vogliamo salvare i posti di lavoro 

Oggi incontro a Roma per scongiurare i tagli al call center. Il proprietario: ma serve un accordo, a Campobasso hanno già firmato

SULMONA. «Stiamo facendo i salti mortali per salvare i posti di lavoro, ma serve l’impegno di tutti: politica, sindacati e lavoratori». Il colonnello dell’Esercito Antonio Aracu, direttore operativo della 3G, ammette il momento di crisi che sta attraversando il call center sulmonese e si dice pronto a fare il possibile per salvare i 91 posti di lavoro a rischio in vista dell’incontro che ci sarà stamattina nella sede romana del ministero del Lavoro. «Purtroppo non ho la sfera di cristallo, ma mi arrivano notizie contrastanti da Sulmona», aggiunge Aracu, «indiscrezioni ci dicono che i sindacati non sono propensi alla firma di un accordo. In tal caso, dovremmo andare avanti con la procedura di esuberi aperta per 197 posizioni, fra Sulmona e Campobasso. Nel call center molisano c’è stato un assenso di massima all’accordo e dal momento che la procedura è comune si andrà avanti con gli esuberi da calcolare in base a una classifica sui livelli di anzianità. Se per Sulmona non si arriverà a un accordo, si potranno anche scorporare le posizioni delle due aziende e poi vedere il da farsi singolarmente». I problemi per la 3G sono cominciati alcuni anni fa con il calo di commesse e la crisi che ha investito anche il gruppo leader nel panorama italiano.
«Noi abbiamo retto più degli altri, ma ora è noto a tutti lo stato in cui si trova nel nostro paese il comparto delle telecomunicazioni e per questo non abbiamo potuto evitare i tagli», continua Aracu, «solo che poi il giudice del lavoro ci ha imposto il reintegro del personale licenziato, che per noi implica un costo di circa 3 milioni di euro, che al momento non abbiamo». Il call center sulmonese è la sede storica della 3G, essendo stato aperto per primo nel 2001 dall’allora parlamentare del Popolo della libertà, Sabatino Aracu. Lo scandalo Sanitopoli del 2008, che vide coinvolto il parlamentare, portò poi a un riassetto societario, con la famiglia Aracu che restò comunque proprietaria della società di telecomunicazioni. Ora ai vertici c’è il colonnello dell’Esercito Antonio Aracu, fratello di Sabatino, che riveste il ruolo di direttore operativo. «La nostra storia mostra l’impegno che ci abbiamo messo e che continuiamo a mettere nel nostro settore», aggiunge il manager, «ora sono arrivati nuovi azionisti, ma non basta, come non possiamo mettere in bilancio le promesse o gli annunci della politica. Occorre l’impegno di tutti e speriamo che si possa arrivare a un accordo, altrimenti saremo costretti a fare nuovi tagli». Il verdetto arriverà stamattina nell’incontro a Roma, a cui parteciperanno anche l’assessore regionale Andrea Gerosolimo e i sindacati. La storia della 3G spa iniziò con la specializzazione nel settore di servizi di outsourcing per imprese, pubbliche amministrazioni e istituzioni, dedicati alla comunicazione con i clienti. Oltre alla direzione generale che ha sede a Roma e a quella storica in città, 3G opera su altre tre sedi operative che si trovano a Milano, Chieti e Campobasso, con circa 1.250 collaboratori e con un fatturato, nel 2011, di 27 milioni.
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