La senatrice di Forza Italia Paola Pelino

Sulmona, auto non pagata: la senatrice Pelino accusata di appropriazione indebita

La parlamentare di Forza Italia torna a far parlare di sè per un debito di 27mila euro per una Mercedes presa a leasing, ma lei replica: "L'auto aveva subito atti vandalici ed era ferma dal carrozziere"

SULMONA. Nuova disavventura con la giustizia per la senatrice di Forza Italia Paola Pelino. Dopo il conto di 11 mila euro non pagato nel 2009 a una nota boutique di Pescara, la parlamentare è finita sul libro degli insoluti per un'auto acquistata a Genova: un debito di 27 mila euro sui quasi 60mila che doveva versare, che le è costato un sequestro preventivo dell’auto e la citazione diretta in giudizio da parte della procura della Repubblica di Sulmona, per il reato di appropriazione indebita. La notizia è stata diffusa in anteprima dal sito ilgerme.it.

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La senatrice di Forza Italia ha preso a leasing una Mercedes E250 Matic Premium, ma il pagamento delle rate dopo qualche anno si è interrotto, da quanto risulta dal fascicolo aperto dal sostituto procuratore della Repubblica Stefano Iafolla che, a seguito della denuncia fatta dalla società di leasing ligure, il 24 aprile scorso ha fatto eseguire il sequestro del mezzo e ora ha citato in giudizio la parlamentare per appropriazione indebita. La Pelino respinge ogni accusa: “La vicenda dei vestiti era un attacco politico, stavolta è tutta una bufala, nata e chiarita in un giorno", ha dichiarato al Centro. "L'auto aveva subìto degli atti vandalici e per due mesi è rimasta dal carrozziere. Era stata acquistata in Abruzzo e non a Genova e tra l'altro domani me ne arriva una nuova. Una vicenda già chiarita, dunque". Anche il suo avvocato, Lando Sciuba, spiega che “tutto è stato già chiarito documentalmente nelle sedi competenti, l’auto è stata restituita anche perché il leasing era arrivato a scadenza e verrà chiarita l'assoluta correttezza della sua posizione. È una vicenda che si va gonfiando per una semplice controversia di natura civilistica". La società di leasing, però, non sembra essere dello stesso avviso, tanto che non sembra intenzionata a ritirare la querela e anzi, per la senatrice, aveva chiesto anche di applicare le aggravanti (cosa che il procuratore Iafolla non ha ritenuto di dover fare). Il processo sarà celebrato il 6 ottobre del prossimo anno.