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Sulmona, furto all’Adria gomme, rubati cavi di rame per 200mila euro

I ladri sono entrati all’interno dello stabilimento e, utilizzando il muletto aziendale, sono riusciti a recuperare dagli elettrodotti sotterranei e dalle linee elettriche centinaia di metri di cavi

SULMONA. Sono entrati all’interno dello stabilimento e, utilizzando il muletto aziendale, sono riusciti a recuperare dagli elettrodotti sotterranei e dalle linee elettriche centinaia di metri di cavi di rame. In tutta tranquillità li hanno caricati su un camion e sono fuggiti via. Un colpo da veri professionisti quello messo a segno nello stabilimento dell’azienda Adria gomme, nella zona industriale di Sulmona. Da una prima stima, i danni ammonterebbero a oltre 200 mila euro. Danni consistenti, quindi, che hanno messo ulteriormente in ginocchio l’azienda che si occupa dello smaltimento e del riciclaggio di pneumatici esausti e che è ferma con la produzione dal luglio dello scorso anno, quando un incendio doloso provocò un allarme ambientale tanto che la fabbrica fu posta sotto sequestro. A scoprire il furto l’amministratore dell’Adria, Ettore Musacchi, quando l’altra mattina si è presentato in fabbrica come fa tutti i giorni notando che sia negli uffici sia all’interno dello stabilimento mancava la corrente. «All’inizio ho pensato che il guasto riguardasse l’intera zona industriale», afferma Musacchi. «Poi, quando ho visto che le altre aziende marciavano a pieno regime, ho capito che era successo qualcosa. Mi sono avvicinato alla cabina elettrica e ho notato che il pozzetto dell’elettrodotto era stato divelto e che i cavi erano stati tutti tranciati. A quel punto ho capito chiaramente quello che era successo». I malviventi hanno lavorato indisturbati per ore, sfilando uno a uno i grossi cavi di rame dalle condutture sotterranee. Poi sono entrati in fabbrica recuperando anche i cavi della linea aerea. Quintali e quintali di rame che hanno provveduto a caricare su un camion e a portarli a destinazione. Sul posto è intervenuta la polizia che ha eseguito i rilievi nel tentativo di risalire agli autori del colpo. Un compito che al momento appare molto arduo. E ancora una volta è sotto accusa lo stato di abbandono della zona industriale. Cosa ripetutamente sottolineata dall’amministratore di Adria, il quale, al pari di altri dirigenti di aziende che hanno subìto ripetuti furti, ha lamentato la condizione di abbandono che caratterizza la zona industriale.

«Invece di conservare quel che c’è, la politica locale e regionale sembra inseguire chimere», ha protestato Musacchi. «Se ci fosse seria volontà quest’azienda ferma dal luglio scorso, quando sono andate a fuoco le gomme, potrebbe ripartire, salvando anche il lavoro delle persone». Invece, a suo dire, la politica non sarebbe interessata, «illudendosi così di cercare altri sbocchi che poi si rivelano insufficienti rispetto alle necessità di lavoro nell’area peligna». (c.l.)

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