Sulmona, no del Collegio di garanzia al gasdotto Snam

L’organismo regionale boccia l’iter autorizzativo per l’impianto L’azienda si difende: le reti saranno realizzate lontano dalle aree sismiche

SULMONA. La Snam incassa il parere negativo del Collegio delle garanzie statutarie sulla centrale del gas. L’organismo regionale che si occupa del rispetto dei provvedimenti legislativi della Regione, ha bocciato l’iter autorizzativo dell’impianto di Case Pente, nei paraggi del cimitero sulmonese. Arriva, quindi, un brusco stop alla corsa delle autorizzazioni arrivata a metà dicembre alla fase decisiva della conferenza dei servizi, poi rinviata al 31 gennaio prossimo.

L’organismo, presieduto dal professor Fabrizio Politi (affiancato dal vice Stefano Civitareve Matteucci e dal consigliere decano Arnaldo Lucidi), riunitosi il 14 gennaio scorso nella sede pescarese della Regione, in una relazione di 13 pagine ha espresso “parere di contrasto con la legge regionale numero 28 del 2012 (che vieta i gasdotti in aree simiche di primo grado) del procedimento volto al rilascio dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) sulla realizzazione della centrale di compressione che la Snam intende realizzare a Sulmona, giacché la legge impedisce la localizzazione e la realizzazione dell’opera in zona sismica di prima categoria e non è ancora stata concessa l’autorizzazione unica che costituisce presupposto necessario per l’eventuale autorizzazione all’esercizio dell’impianto”. Si era rivolto alla commissione regionale il vice presidente del consiglio regionale Giovanni D'Amico, assieme ad altri 8 consiglieri. Ma il Collegio va oltre e definisce “singolare la richiesta di emissione dell’Aia (che è un parere tecnico sull’esercizio dell’impianto) prima dell’autorizzazione alla costruzione dello stesso, mancando un procedimento alla localizzazione (che è invece parere politico-amministrativo) a cui la Regione dovrà dire no per non cadere in contrasto con le sue stesse norme”. La Snam dal canto suo ricorda che «il gasdotto Rete Adriatica ha una valenza strategica per il sistema energetico nazionale e i suoi obiettivi riguardano la copertura del fabbisogno energetico del Paese nel medio-lungo termine e il potenziamento delle reti regionali per assicurare agli abitanti e alle attività produttive dei territori attraversati maggiori disponibilità di gas naturale in sostituzione dei tradizionali combustibili fossili». Snam, inoltre, fa presente che «il tracciato dei metanodotti è stato definito scegliendo i lineamenti morfologici e geologici più sicuri e comunque lontani, anche solo potenzialmente, da dissesti idrogeologici o sismici. Occorre peraltro rilevare che l'intera nazione è coperta da una fitta rete di condotte interrate, tra cui i 32mila km di gasdotti Snam, di cui oltre 1.000 km in Abruzzo. Durante i terremoti più importanti che hanno interessato l'Italia negli ultimi trent'anni non risultano danni alle condotte nelle zone colpite». (f.p.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA