Sulmona, picchiato a sangue nel cuore della movida

Giovane finisce in ospedale, denunciato un 18enne. E un 36enne lancia una bottiglia contro l’auto della polizia

SULMONA. Bottigliate contro la volante della polizia, pugni in faccia, risse e denunce: si fa sempre più violenta la movida sulmonese. Ma per gli episodi più gravi, grazie alla fattiva collaborazione di alcuni testimoni e alle indagini portate avanti dalla squadra anticrimine del commissariato, i responsabili sono stati individuati e denunciati. Per il primo episodio è finito nei guai S.D.L., 36 anni di Sulmona, accusato di aver lanciato una bottiglia di vetro contro la “pantera” della polizia. L’episodio risale alle due di notte dello scorso 29 maggio, quando la volante del commissariato sulmonese, mentre stava passando lungo corso Ovidio, è stata colpita da una bottiglia di vetro sulla parte destra della carrozzeria, lanciata da un giovane dalla scalinata del complesso monumentale dell’Annunziata.

Nell’immediatezza del fatto gli agenti non erano riusciti a individuare l’autore del gesto che era riuscito a confondersi tra le decine di giovani che in quel momento erano seduti sulla scalinata. Pochi minuti dopo, una persona che aveva assistito al fatto ha chiamato il centralino del commissariato rivelando che a lanciare la bottiglia era un noto tossicodipendente del posto. Dai successivi accertamenti svolti dalla squadra anticrimine, si è risaliti al numero di telefono da cui era partita la chiamata. Convocato in commissariato il giovane testimone ha prima riconosciuto il 36enne, tramite una fotografia, confermando di averlo visto lanciare la bottiglia e subito mimetizzarsi tra gli altri giovani presenti sulla scalinata. Il 36enne  è stato denunciato per getto pericoloso di oggetti, contravvenzione (prevista dall’articolo 674 del codice penale), aggravata in quanto avvenuta contro pubblici ufficiali, nell’atto dell’adempimento del proprio servizio.

Protagonista del secondo episodio A.P., 18enne di Sulmona che aveva preso a pugni, alle tre di notte del 17 luglio scorso, un giovane di Roccacasale mandandolo all’ospedale con la mandibola fratturata. A causa delle gravi lesioni riportate, il giovane picchiato fu trasferito all’ospedale dell’Aquila nel reparto di chirurgia maxillofacciale. Il ragazzo alla polizia raccontò di aver incontrato, in piazza Tresca,  un giovane che conosceva in compagnia di altre due persone e di essere stato colpito. Dapprima il giovane non seppe dire con certezza se il colpo fosse stato sferrato dal diciottenne o da uno dei due ragazzi che erano in sua compagnia. Poi a risolvere il caso è stato lo stesso responsabile: messo alle strette dagli ispettori dell’anticrimine il sulmonese ha confessato di aver colpito il giovane di Roccacasale solo dopo essere stato provocato.

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