Tagliacozzo, rubate sonde per 200mila euro in ospedale

Ieri si è fermato il servizio di endoscopia. Polemiche sul servizio di vigilanza sospeso per carenza di fondi

TAGLIACOZZO. Un singolare furto è stato messo a segno durante la notte nell’ospedale di Tagliacozzo. I ladri hanno portato via diversi strumenti di valore utilizzati per l’endoscopia digestiva. Si tratta di attrezzature e sonde che sul mercato nero potrebbero fruttare anche 200mila euro. Non mancano le polemiche per la carenza del servizio di sorveglianza. Da diversi mesi è stato bloccato per la carenza di fondi.

Il servizio di gastroscopia e colonscopia, che si tiene nei giorni di lunedì e giovedì, ieri mattina è stato sospeso. Quando intorno a mezzogiorno i medici sono arrivati sul posto, infatti, non hanno trovato l’attrezzatura necessaria e alla fine si sono resi conto che era stata trafugata.

L’accaduto è stato comunicato alla direzione sanitaria e alla Asl e subito dopo è stato richiesto l’intervento dei carabinieri. Sarà difficile per i ladri piazzare sul mercato del settore sanitario l’attrezzatura che ha dei chip particolari e riconoscibili.

Secondo una prima ricostruzione, il furto sarebbe avvenuto durante le ore notturne tra lunedì e mercoledì. Non mancano le polemiche a causa dell’allarme lanciato e ignorato dal Comitato civico a difesa dell’ospedale che aveva più volte denunciato il pericolo dovuto all’assenza di un vigilantes durante la notte.

«Abbiamo protestato subito dopo l’interruzione del servizio», sostiene Rita Tabacco, presidente del Comitato, «ma alla Asl non ci hanno dato retta. Non si può continuare a gestire la sanità in modo così raffazzonato. Avevamo segnalato la mancanza di sicurezza per i pazienti e per le cose proprio per evitare che accadessero fatti del genere. E alla fine i nostri timori si sono rivelati fondati. Un ospedale efficiente e affollato come quello di Tagliacozzo», aggiunge la Tabacco, «compreso il pronto soccorso, non può restare dalle 22 abbandonato a se stesso. E il medico del pronto soccorso non può rimanere l’unico garante della sicurezza. Questa è una sanità senza frontiere e senza garanzie. Il servizio di sicurezza deve essere ripristinato e l’endoscopia deve essere subito riattivata».

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