Tagliacozzo, una miscelazione errata e poi il boato

Sarebbe questa, secondo una delle ipotesi più accreditate dagli esperti che lavorano al caso, la causa più probabile dell'esplosione

TAGLIACOZZO. Un errore di miscelazione delle polveri esplosive. Sarebbe questa, secondo una delle ipotesi più accreditate dagli esperti che lavorano al caso, la causa più probabile dell'esplosione all'azienda di fuochi d'artificio a San Donato e che ha portato alla morte di tre persone a al ferimento di quattro.

INDAGINI. Sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri della compagnia di Tagliacozzo e gli inquirenti stanno lavorando senza sosta per ricostruire la dinamica del terribile incidente e capire le cause che hanno determinato la forte esplosione. Le indagini sono coordinate dal procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, che ha già chiesto l'intervento di tecnici e periti. Insieme a loro, e con la presenza di un balistico, ha eseguito il giorno successivo all'incidente un sopralluogo.

LE CAUSE. Una delle ipotesi plausibili è un errore nella miscelazione delle polveri. Gli incidenti di questo tipo possono accadere perché questa tipologia di fabbriche è ad alto rischio e di solito la causa di queste drammatici episodi è legata alla lavorazione della miscela contenuta nei fuochi d’artificio. Per ora, quindi, l’ipotesi più accreditata è quella dell’incidente. I fuochi pirotecnici infatti contengono sostanze o miscele esplosive destinate a produrre anche effetti luminosi, sonori, gassosi, fumogeni, singoli o combinati. Tali effetti caratterizzano la suddivisione dei fuochi in base al rischio potenziale. Mercoledì alle 13.34 gli operai si stavano occupando della lavorazione e della miscelazione delle polveri. L'esplosione, quindi, secondo i primi accertamenti degli esperti, sarebbe avvenuta nell'ambito del ciclo di lavorazione delle sostanze piriche. Non ci sarebbero quindi responsabilità di terzi sopravvissuti o esterni che avrebbero dovuto controllare. Tutti i permessi richiesti dalla normativa vigente erano completi.  La ditta Paolelli è stata sempre ritenuta scrupolosa e attenta al rispetto delle norme di sicurezza.

IL SEQUESTRO. Vigili del fuoco, militari dell'Arma e volontari della protezione civile presidiano l'area della tragedia che è stata sottoposta a sequestro sia per questioni di sicurezza a causa del rischio di nuove esplosioni, sia per questioni di carattere giudiziario. Ora sarà necessario bonificare la zona e mettere in sicurezza l'area. L'ordinanza di interdizione del territorio comprende un raggio di 500 metri interno all'azienda. I sigilli saranno rimossi al termine delle operazioni di messa in sicurezza.

I FUNERALI. I corpi delle tre vittime si trovano all'obitorio dell'ospedale di Avezzano in attesa degli accertamenti clinici disposti dalla Procura di Avezzano. Si tratta di Valerio Paolelli 37 anni, figlio del patron Sergio, Antonio Morsani (47) di Rieti, e Antonello D’Ambrosio (33) di Broccostella (Frosinone) ma residente a Cappadocia. I corpi sono stati recuperati nel corso di un laborioso intervento degli artificieri. Saranno sottoposti a radiografia per tentare di ricostruire la dinamica dell'incidente. Tramite lo studio dei danni all'apparato scheletrico sarà possibile capire la posizione delle vittime al momento della deflagrazione. I corpi saranno messi a disposizione delle famiglie solo al termine delle indagini cliniche che potrebbero durare fino a domenica. Il sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, non appena la data delle esequie sarà certa, proclamerà il lutto cittadino. L'amministrazione comunale intanto ha deciso di annullare la tre giorni medievale dedicata ad Ascanio e tutte le manifestazioni previste per il fine settimana. Miglirano intanto le condizioni dell'algerino Kedhia Sofiane (61), residente a Rieti, ancora ricoverato nel reparto di Chirurgia dell'ospedale di Avezzano con ustioni di secondo grado e diverse fratture. Sono stati dimessi invece il catanese di origini austriache, Aurelio Chiariello (42), e il napoletano Onofrio Pasquariello (42).

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