castel di sangro

Tagliati i fondi per la nuova seggiovia

CASTEL DI SANGRO. Colpo di scena nella vicenda del collegamento funiviario tra Castel di Sangro e Roccaraso. La Regione Abruzzo, con la delibera numero 680, ha rimodulato i fondi Par-Fas 2007-2013...

CASTEL DI SANGRO. Colpo di scena nella vicenda del collegamento funiviario tra Castel di Sangro e Roccaraso. La Regione Abruzzo, con la delibera numero 680, ha rimodulato i fondi Par-Fas 2007-2013 riducendo da 17 milioni a un milione e 700mila euro i fondi destinati al bacino sciistico dell’Alto Sangro e dell’Aremogna. Alla base della decisione, il fatto che «a seguito di un’attività di ricognizione le linee di azione previste sono state giudicate idonee per il processo di rimodulazione, poiché le relative iniziative si trovano in uno stato di attuazione meno avanzato di altre.Pertanto i nuovi interventi saranno oggetto del prossimo ciclo di programmazione delle risorse 2014-2020, in fase di definizione con gli organi di governo nazionale». La notizia arriva come una doccia fredda proprio qualche giorno prima della convocazione del consiglio comunale di Roccaraso e Castel di Sangro per la sottoscrizione di un accordo di programma al centro di numerose polemiche da qualche mese a questa parte. Intanto, sulla vicenda interviene l’associazione ambientalista “Il Nibbio” di Scontrone che promette battaglia ricorrendo anche all’Unione europea, se necessario. «Abbiamo già assistito», ha commentato il presidente dell’associazione, Pietro Matta, «a un enorme sperpero di denaro pubblico con il collegamento ferroviario all’interno di Castel di Sangro dove sono stati investiti dieci milioni di euro per stazioni ormai chiuse. Nel territorio c’è bisogno di altro, di alberghi diffusi, di valorizzazione dei piccoli centri, di un’economia che sia a vantaggio di tutti e non dei soliti noti che fanno il bello e cattivo tempo. Metteremo in atto tutte le forme di protesta contro tale progetto rivolgendoci anche all’Ue, vista l’alta valenza ambientale di aree frequentate dall’orso bruno marsicano».

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