Tangenti ricostruzione L’Aquila, indagato Riga “Mi dimetto da vice sindaco, ma sono sereno”

Il politico, indagato per presunte tangenti sulla ricostruzione post terremoto, lascia per “per consentire alla magistratura di fare il suo lavoro e non gravare sul comune”. Cialente: “Essere sotto l’occhio della Procura è per la ricostruzione dell’ Aquila una garanzia”

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L’ AQUILA. “Sono venuto a conoscenza questa mattina di essere indagato. Confido nell’operato della magistratura, ma sono sereno e tranquillo”. Così questa mattina ha detto in conferenza stampa il vicesindaco e assessore con delega allo smaltimento delle macerie dell’ Aquila, Roberto Riga, raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti per la ricostruzione “Do ut des”.

Inevitabili le dimissioni: “Ci sono due cose a cui tengo nella vita: la mia famiglia e la mia città. Per questo rassegno le mie dimissioni”, ha detto, “per consentire alla magistratura di fare il suo lavoro e non gravare sul comune. Confido nella possibilità di fare chiarezza, e poi vorrei lasciare giunta e consiglio liberi di portare avanti il loro lavoro senza paventate ombre e dubbi sul mio conto. La città non può permettersi freni, la ricostruzione deve andare avanti con chiarezza. E io mi dimetto per dimostrare fino alla fine la mia estraneità ai fatti contestati”. Riga ha anche detto di “non conoscere i consorzi di ricostruzione” con cui avrebbe avuto rapporti.

Il sindaco Massimo Cialente ha ribadito la “disponibilità massima nei confronti della magistratura. D’altra parte siamo sempre noi del Comune i primi a portare la documentazione alla procura, perché essere sotto l’occhio della Procura è per la ricostruzione dell’ Aquila una garanzia ”. Cialente si è detto molto preoccupato perché “questa vicenda di oggi è legata all'immagine dell' Aquila nel suo complesso, all’immagine che la città dà al mondo intero. Stiamo combattendo tutti i giorni per i fondi e per la ricostruzione, oggi ad esempio aspettavamo la visita del ministro Carlo Trigilia, che non verrà perché non ha nulla portarci e da dirci. Questo gravissimo evento avverso deve essere immediatamente chiarito”.

Ma a chi chiede come sia possibile che nessuno si sia accorto finora di presunte interazioni tra tecnici comunali e imprenditori il sindaco ha risposto che “non abbiamo mai avuto sentori, abbiamo avuto delle segnalazioni, ma non sapevamo altro. Ma io sapevo”, ha proseguito Cialente, “che la Procura stava indagando”.

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