Tasse e arretrati, l'Inps bussa a soldi

Circolare richiede una rata scaduta il 16 giugno. Sanità, torna il ticket

L'AQUILA. Gli effetti si vedranno a fine mese o forse anche prima. Ma da ieri, per dipendenti e pensionati dei 57 Comuni del cratere sismico, è finita l'emergenza. O meglio, è ripreso il prelievo di Irpef, contributi e addizionali varie. Il giorno dopo lo spartiacque del primo luglio i commercialisti sono nel caos e i contribuenti in grosse difficoltà. La ripresa del pagamento delle tasse «nuove» per dipendenti e pensionati; l'attesa di autonomi e imprese legata alla soglia dei 200mila euro di volume d'affari sopra i quali si ripaga, e da subito; una strana circolare Inps che ne smentisce una di tre giorni prima e richiede una rata scaduta il 16 giugno. Città disorientata da una manovra che non è ancora legge ma che comincia a dispiegare i suoi effetti.

SORPRESA INPS. Anche perché, una nuova comunicazione dell'Inps datata 28 giugno, che ne supera, smentendola, un'altra di tre giorni prima, chiede il rispetto della restituzione dei contributi non versati da aprile a novembre 2009. In attesa degli sviluppi sulla manovra correttiva, «alla luce delle maggiori informazioni pervenute, concernenti il testo degli emendamenti approvati dal consiglio dei ministri, si precisa che la sospensione è disposta limitatamente ai contributi sospesi da aprile 2009 a giugno 2010, in scadenza il 16 luglio 2010 in unica soluzione». L'Inps richiama la scadenza del 16 giugno, «termine di scadenza del pagamento della prima rata dei contributi sospesi da aprile 2009 a novembre 2009, che interessa in particolare gli istituti di credito e assicurativi». Termine che «resta pertanto valido». Insomma, l'ente rivuole la prima rata (ormai già scaduta) delle 60 con cui vengono restituiti i contributi 2009.

I PROFESSIONISTI. «Una cosa è il volume d'affari», sostiene Miria D'Amico, consulente del lavoro, «e altra cosa è il reddito che, per un titolare di un'impresa commerciale, ad esempio un benzinaio, rappresenta solo una piccola percentuale». Un problema che è anche contabile. «All'Agenzia delle Entrate non sono ancora state trasmesse le dichiarazioni 2008 e 2009 e quindi, al momento, non sappiamo a quale anno far riferimento per calcolare questi 200mila euro. Poi, anche se un libero professionista non paga è tenuto a pagare le tasse dei propri dipendenti già a partire dalla busta paga di giugno».

200MILA EURO. Il commissario Gianni Chiodi interviene in merito alla fatidica soglia dei 200mila euro di volume d'affari che, se superata, impone il ritorno immediato al pagamento delle tasse. Vale solo per le società o vale anche per il popolo delle partite Iva (commercianti, artigiani e professionisti)? Chiodi interpreta così l'emendamento-Azzollini. «Non ho notizie diverse. L'emendamento è lo stesso già noto. Confermo che la soglia non riguarda le partite Iva ma le società. La circolare Inps che sospende il conguaglio e che parla di titolari di reddito d'impresa o di lavoro autonomo si basa sul vecchio testo da emendare».

SANITÀ, RIECCO I TICKET. Per la dicitura T09 sulle ricette mediche è cominciato il conto alla rovescia. Molti medici di base già da ieri hanno avuto perplessità nel compilare le ricette. Chiodi, su questo fronte, appare determinato: «Il T09 deve finire», afferma, «visto che chi ha ripreso a lavorare può tornare a pagare farmaci e visite e chi è in condizione d'indigenza è esentato. Su questo l'Asl farà le comunicazioni ma a livello politico dico che è assurdo sottrarre risorse alla ricostruzione per continuare ad avere prestazioni gratuite per tutti».

SPIRAGLIO PEDAGGI. Dove esiste uno spiraglio, invece, è per i pedaggi autostradali gratis (altro beneficio scaduto) per gli sfollati sulla costa non ancora rientrati a casa. «Già prevista un'ordinanza che non comporta altre spese, perché attingiamo da economie. Ci sarà una proroga, ma i tempi sono da definire».

BERSANI. «Dopo le promesse e gli impegni, ripartono le tasse all'Aquila. Chiedete a un commercialista di là in che situazione di sbandamento totale si trova, tra gente che, giustamente, è fuori dalla grazia di Dio». Parole che il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, rivolge al governo che «fa mille annunci ma la realtà è che lì ripartono le tasse».

PITTELLA. «Si passi dagli annunci demagogici ai fatti e s'imponga per decreto la proroga della sospensione per piccole imprese, dipendenti e pensionati». Lo chiede l'europarlamentare Pd Gianni Pittella. «Il governo chiederà, davanti alle macerie, a migliaia di famiglie e imprenditori che hanno perduto tutto, di pagare le tasse. Berlusconi e Tremonti mettono le mani in tasca agli italiani ma non a tutti, solo a quelli che le hanno già vuote: inqualificabile».

LOLLI. Per Giovanni Lolli (Pd) «alcune banche già cominciano a bussare alle porte degli aquilani per pretendere la riscossione dei mutui. Dopo tante promesse, i cittadini si trovano abbandonati. Continuo a sperare nella modifica dell'emendamento, c'è ancora tempo per un ravvedimento del governo».

LEGNINI. Il senatore Giovanni Legnini (Pd) afferma che «da gennaio e per 5 anni, con oltre un quinto dell'arretrato e le tasse correnti, i cittadini colpiti dal terremoto saranno i più tartassati d'Italia».

GIULIANTE. Per Gianfranco Giuliante (Pdl) «il tetto dei 200mila euro dà l'impressione di una pezza a colore che non risolve i problemi dei meno abbienti. Irrisorio è il numero delle vere attività commerciali che potranno usufruire di tale facilitazione. Alto, invece, il numero degli evasori fiscali di professione che, dichiarando redditi da fame, potranno cogliere l'ennesimo vantaggio dalle loro false dichiarazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA