Tasse e tributi, è in arrivo il salasso

Senza correttivi partirà a luglio la restituzione delle somme non versate

L'AQUILA. L'attenzione ora è tutta spostata sulle tasse. O meglio sull'eventuale nuova proroga della sospensione dei prelievi fiscali e sui tempi e sulle modalità di restituzione delle somme non versate dal sei aprile dello scorso anno.

Se non ci saranno nuove disposizioni, dal primo luglio i cittadini del cratere si ritroveranno ad essere, in Italia, quelli con il carico fiscale più pesante. A partire da quella data, stando alle ordinanze e ai decreti fin qui emanati, scatterà lo stop alla sospensione dei pagamenti di tasse e tributi e inizierà la restituzione delle somme non versate dal 6 aprile 2009.

Secondo i dati del Cresa, un lavoratore dipendente che guadagnava 2mila euro lorde a luglio avrà uno stipendio netto di circa 730 euro. E ciò perché, oltre all'Irpef e alle addizionali comunali e regionale, si tornerà a pagare l'Irap, l'Iva, la Tarsu e l'Ici. E sempre da luglio dovrebbe partire la restituzione delle somme congelate. Per effetto del «Milleproroghe», la restituzione relativa al 2009 avverrà al 100% e in 60 rate. Invece, i pagamenti relativi al 2010, essendo stati sospesi con un'ordinanza, dovranno essere riversati tutti entro l'anno in corso.

Un salasso che non si esaurisce qui. Infatti, sempre da luglio, si tornerà a pagare le bollette relative ai consumi (acqua, luce e gas) e gli arretrati dovranno essere smaltiti in 24 rate. I problemi lievitano, poi, per chi ha sulle spalle un mutuo. Tra un mese si tornerà a pagare, ma il governo è stato da più parti sollecitato a chiedere la sospensione dei mutui relativi a tutti gli immobili attualmente inagibili fino a quando non saranno ristrutturati. E si chiede la sospensione del pagamento del mutuo anche per quei proprietari che, pur avendo l'edificio agibile, si sono ritrovati senza lavoro a causa del terremoto.

Da luglio tornano anche i pagamenti di vecchie tasse, multe e imposte iscritte a ruolo. Insomma, se non saranno accolte le richieste - formulate da enti locali, associazioni di categoria, sindacati e comitati - volte ad ottenere lo stesso trattamento a suo tempo riservato alle popolazioni di Marche e Umbria (restituzione dopo 12 anni, al 40% e in 120 rate) - i cittadini dell'Aquila e degli altri comuni del cratere rischiano il tracollo.

Per ora si annunciano solo alcune modifiche contenute in una delle bozze della «manovra Tremonti». In quel documento si parla di restituzione in 60 rate di tutte le somme non versate a partire da gennaio 2011. E della proroga, fino a dicembre, della sospensione dei pagamenti ma solo per i lavoratori autonomi con un volume di affari inferiore a 200 mila euro.

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