Tasse, entro dicembre si ripaga tutto

Niente sconti ai terremotati sulle rate del 2011, riparte la mobilitazione

L'AQUILA. Sulle tasse da restituire il Governo non fa sconti ai terremotati. Anzi, il decreto del Presidente del Consiglio - la cui pubblicazione era attesa da due settimane - sancisce che il versamento di tutte le rate in scadenza nel 2011 va effettuato entro dicembre. Ciò significa che complessivamente gli aquilani dovranno restituire allo Stato i primi 100 milioni del "debito congelato" che ammonta a circa un miliardo. Un salasso per le famiglie - che dovranno rinunciare alle tredicesime - e per le attività produttive, molte delle quali già navigano tra mille difficoltà.

«Una situazione insostenibile» commenta il parlamentare del Pd, Giovanni Lolli, che alcune settimane fa aveva lanciato l'allarme e invitato la popolazione del cratere alla mobilitazione. «Ora» dice «l'unica strada per rimediare a questa gravissima ingiustizia è un rinvio che va fatto, però, con un atto legislativo e prevedendo la necessaria copertura finanziaria. Cosa che andava fatta sin dall'inizio. È accaduto per il Veneto e per Lampedusa, ma non per i terremotati dell'Aquila. A questo punto, sempre che si riesca ad ottenere un rinvio (magari fino a giugno), la copertura finanziaria dovrà essere almeno di 150 milioni di euro, cento per il 2011 e gli altri per i primi sei mesi del 2012. Ma occorre mobilitarsi e tornare a chiedere con forza lo stesso trattamento riservato ad altre popolazioni terremotate dove le tasse sono state restituite al 40%, dopo dieci anni e in 120 comode rate».

In sostanza l'articolo 2 del decreto (il 190) del Presidente del Consiglio dei Ministri, datato 4 agosto ma pubblicato l'altro ieri, conferma che la restituzione di tasse e contributi non versati avverrà sempre al 100% e in 120 rate, ma le prime dieci, ossia quelle in scadenza tra gennaio e ottobre 2011, dovranno essere versate, in un'unica soluzione, entro il 16 dicembre prossimo. Le altre due rate dovranno essere restituite rispettivamente alla fine dei mesi di novembre e dicembre. Pronti a scendere in campo i comitati cittadini, secondo i quali «i terremotati hanno già ricevuto il regalo di Natale».

Già il sei agosto scorso l'assemblea cittadina rilevava che «i terremotati avrebbero dovuto riversare all'erario le loro tredicesime: una prospettiva non sopportabile! Siamo stanchi» era scritto in un documento «di essere presi in giro. Sulla nostra pelle si è consumata una proroga truffa, perché senza copertura finanziaria. E nel contempo viene sancita la restituzione del 100% di quanto sospeso». L'assemblea rinviava, però, alla pubblicazione del decreto le decisioni da prendere. E ciò perché la nota dell'Agenzia delle Entrate non faceva riferimento alla restituzione in un'unica soluzione delle rate sospese. Ora invece, la cosa è chiara. E i comitati «chiamano la città e tutti i comuni del cratere a scendere in piazza».

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