Tasse, pagamento rinviato

Dopo le proteste arriva la proroga di Tremonti.

L’AQUILA. In meno di due ore si riaccendono le speranze dei contribuenti aquilani. Intorno alle 17 la Camera approva all’unanimità un ordine del giorno che equipara la condizione fiscale dei terremotati aquilani a quella delle popolazioni di Umbria e Marche. Prima delle 19 arriva l’accordo tra il ministro Tremonti e il capo della Protezione civile, Bertolaso, sul rinvio per il pagamento delle tasse. L’ordine del giorno presentato dai deputati Lanfranco Tenaglia, Giovanni Lolli, Tommaso Ginoble, Vittoria D’Incecco e Livia Turco è stato sostenuto da tutti i deputati abruzzesi, compresi quelli del Pdl. Di qui l’approvazione all’unanimità che ha costretto il governo ad accelerare sulla sospensione. Accelerazione istantanea visto che subito dopo l’ok della Camera è stato ufficializzata l’ordinanza che «rinvia il recupero di tributi e contributi sospesi e più che raddoppia il periodo di rateizzazione».

«L’ordine del giorno firmato da tutti i deputati abruzzesi del Pd», spiega l’onorevole Lanfranco Tenaglia, «impegnava il governo a prevedere già a partire dai prossimi provvedimenti di carattere finanziario e comunuque entro la fine dell’anno che, per quanto concerne gli obblighi di natura fiscale e contributiva, le popolazioni dell’Abruzzo venissero esattamente equiparate nei tempi, nell’entità e nelle dilazioni a quanto riconosciuto alle popolazioni di Umbria e Marche. Il governo, invece di accettare l’impegno, ha detto che voleva una riformulazione. Sono intervenuto in aula e ho ricordato le dichiarazioni di Silvio Berlusconi del 16 luglio all’Abicom - «gli abruzzesi verranno trattati come gli altri» - e ho detto che volevo che l’aula si esprimesse. A quel punto si sono registrati gli interventi dei deputati abruzzesi del Pdl, i quali hanno sottoscritto l’ordine del giorno». A quel punto si è capito che, se fosse stato votato, l’ordine del giorno sarebbe passato.

Così il governo si è rimesso all’aula. L’ordine del giorno è stato votato e approvato all’unanimità. «Entro il 31 dicembre», precisa Tagliente, «dovrà equiparare il trattamento dei terremotati abruzzesi e cioé pagamento entro 12 anni per il 40 per cento con dilazione. Noi l’aspetteremo al varco. A ogni provvedimento del governo in aula glielo ricorderemo. È un impegno politico solenne rafforzato all’unanimità dall’aula. Il rappresentante del governo (l’onorevole Vegas, sottosegretario all’Economia e vice di Tremonti ndr) ha capito che sarebbe stato sconfitto con l’accoglimento dell’ordine del giorno e quindi ha dovuto cedere. La scelta del ministero dell’Economia era quella di dare un contentino agli abruzzesi mantenendo discrezionalità. Noi siamo riusciti a dettargli la norma». Accolto anche l’altro ordine del giorno, che impegna il governo ad aumentare i fondi per l’area franca urbana.

Una posizione critica del Centro rispetto alla gestione della questione tasse è testimoniata dai numerosi servizi (alcune prime pagine le riportiamo nella tabella) ed è stata ribadita appena due giorni fa dal direttore Luigi Vicinanza, che nel suo editoriale domenicale dal titolo «Sinistrati e tartassati» ha parlato di «vera beffa per gli aquilani» da parte di «uno Stato avaro con i bisognosi e prodigo con i furbetti».

TENAGLIA (PD). «È un risultato politico importantissimo », aggiunge Tenaglia, «e un momento di speranza per i terremotati d’Abruzzo discriminati in maniera indecorosa, con una norma che li aveva trattati peggio degli evasori fiscali. L’accordo con Bertolaso? Lo definirei il ravvedimento operoso di Tremonti; siamo soddisfatti che il governo abbia dato seguito all’ordine del giorno».

CHIODI E PICCONE. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi esprime «viva soddisfazione per l’accordo tra il ministro Tremonti e il sottosegretario Bertolaso che con ordinanza di protezione civile stabilisce il rinvio per il recupero dei tributi e contributi finora sospesi, da parte della popolazione terremotata. Avevo già annunciato d’altronde la scorsa settimana, avendone avuta rassicurazione sia dal premier Berlusconi, sia dal sottosegretario Letta, che vi sarebbe stata una proroga in tal senso da parte del governo nazionale ». Per il coordinatore regionale del Pdl, Filippo Piccone, «si trattava solo di dare al governo e al sottosegretario Bertolaso il tempo di mettere a punto gli strumenti più adeguati per venire incontro alle esigenze delle popolazioni colpite dal terremoto. Sappiamo bene che ora la sinistra rivendicherà meriti che non le appartengono, ma alle chiacchiere preferiamo i fatti e risolvere i problemi».

MANTINI. Il deputato dell’Udc, Pierluigi Mantini, considera l’ordine del giorno «importante in quanto racchiude un principio costituzionale di pari trattamento dei cittadini del terremoto, siano essi umbri e abruzzesi, È certo una soddisfazione anche personale e il segno di un successo del Parlamento sul governo. Però occorre che ora il governo ascolti e rispetti il voto del Parlamento, cosa che non ha fatto con il decreto anti-crisi che prevede ancora una discriminazione nei confronti degli abruzzesi colpiti dal sisma che sono costretti a pagare le tasse da gennaio 2010. In sostanza, è il governo che viene smentito e battuto dal Parlamento, ma ora occorre che con altri strumenti anche con le ordinanze sia offerta ai cittadini aquilani una riduzione del debito fiscale e una rateizzazione più lunga. Se il decreto anticrisi sarà modificato al Senato, visto che ci sono alcuni altri nodi irrisolti, questa potrebbe essere l’occasione, già nei prossimi giorni, di provvedere alla riforma del testo, oppure un’altra misura legislativa in autunno».

DE ANGELIS. Soddisfatto anche l’onorevole Marcello De Angelis (Pdl) perché «grazie al sostegno compatto dei deputati Pdl abruzzesi il Governo ha cambiato il parere sugli ordini del giorno presentati dai colleghi del centro sinistra Lolli e Tenaglia che riproponevano nel contenuto gli emendamenti da me presentati in commissione bilancio e che chiedevano il posticipo della restituzione dei tributi non versati causa emergenza sisma». L’UGL. «L’ordine del giorno al decreto anticrisi», dice il segretario confederale dell’Ugl, Paolo Varesi, «recepisce la richiesta fatta dall’Ugl».