Tasse, pronti allo sciopero fiscale

Amministratori e consulenti del lavoro del cratere contro la scadenza del 16

L'AQUILA. Mancano solo quattro giorni al 16 giugno, giorno in cui scadrà la prima rata dei contributi previdenziali non erogati lo scorso anno, ma anche data in cui è stata indetta la mobilitazione a sostegno della vertenza tasse nei territori colpiti dal territorio. La situazione è sempre più intricata. Insorgono addetti ai lavori e politici. Si inizia a parlare di «sciopero fiscale».

«Ormai non vi è più dubbio che ci troviamo di fronte ad un Governo che non vuol sentire e una classe dirigente politica non all'altezza della grave e pesante situazione», tuonano i consiglieri comunali Luigi D'Eramo (La Destra), Enrico Perilli (Prc) e Angelo Mancini (Idv), dicendosi pronti ad «attivare forme di sciopero fiscale a difesa della sopravvivenza del capoluogo di regione se non saranno accettate le richieste della città. Misure non eccessivamente penalizzanti», si legge nella nota congiunta dei tre consiglieri, «così è stato definito l'intervento che si appresta a fare il ministero, ma nessuna delle richieste approvate dal consiglio è stata accettata».

Tra le proposte avanzate, sulla base di quanto segnalato dall'assemblea permanente sulle tasse c'è la proroga della detassazione fino al 30 giugno 2011 con successiva rateizzazione dei rimborsi dovuti secondo i tempi adottati nei terremoti di Umbria e Marche, congelamento del pagamento dei mutui, proroga della cassa integrazione in deroga fino al 30 giugno 2011. Richieste che si scontrano, però, con la realtà dei fatti: allo stato attuale già da mercoledì 16 bisogna pensare a restituire.

CONSULENTI. C'è agitazione anche tra i membri del Comitato dei consulenti del lavoro del cratere, attivi da settimane per definire le modalità di restituzione dei contributi, in contatto con gli enti previdenziali Inps e Inail. «Sottolineamo la non correttezza della scadenza del 16 giugno», si legge in una nota del comitato, «in relazione alla sospensione degli adempimenti fino al 30 giugno, così come previsto dall'ordinanza 3837. Tale scadenza risulta oltremodo gravosa in quanto le aziende aquilane, già penalizzate dal sisma naturale prima e dal conseguente sisma economico poi, verrebbero ad essere definitivamente affossate». Un problema che è anche di carattere tecnico. «Ancora oggi», spiegano dal comitato, «l'Inps non ha definito le modalità di rimborso e l'Inail non è in condizioni di agire diversamente in quanto manca la copertura economica per eventuali dilazioni».

ORDINE DEL GIORNO. Dai consiglieri provinciali dell'opposizione arriva un ordine del giorno specifico sulla vertenza tasse colpiti dal terremoto, in cui si decreta l'adesione alla mobilitazione generale. Prima firmataria la vice presidente del Consiglio provinciale Stefania Pezzopane che ha dichiarato: «il consiglio provinciale deve prendere una posizione netta e decisa a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma, è giusto ed è un dovere di tutte le istituzioni far si che la nostra gente abbia la stessa considerazione e gli stessi strumenti per la ripresa economica e sociale che hanno avuto le popolazioni colpite da analoghe tragedie in Umbria, Marche, Molise, Alessandria».

Alla luce della svolta annunciata dal sottosegretario Gianni Letta entro il 16 giugno, la Pezzopane chiede «fatti e documenti, non nuovi proclami». Un ordine che verrà discusso nel corso della seduta straordinaria sulle tasse del consiglio provinciale in programma lunedì alle 18, a palazzo dell'Emiciclo. Sempre lunedì alle 17 l'assemblea si ritroverà in piazza Duomo per definire le modalità della protesta. Il ritrovo per tutti è alle 16 alla villa Comunale per un corteo attraverso le vie del centro e viale della Croce Rossa.

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