Telecamere, poche e fuori uso

Ne funzionano solo 33, continuano incendi e furti

SULMONA. Dovevano essere l’occhio vigile della città. Il deterrente per combattere la microcriminalità e il vandalismo. Ma da quando sono entrate in funzione nulla è cambiato: auto incendiate, furti nelle case e nelle scuole e ora anche attentati incendiari. Per i cittadini le telecamere installate nei punti strategici di Sulmona, sono praticamente inutili: su 44 telecamere installate in città, ne funzionano una trentina.

A difendere un progetto fortemente voluto dal sindaco per difendere la tranquillità e l’incolumità dei sulmonesi è ancora oggi il comandante della polizia municipale. «Vedrete che quando partiranno le telecamere scompariranno vandali e delinquenti, e tutti vivremo più felici e sicuri nella nostra città», aveva promesso il primo cittadino. Era il settembre di due anni fa e la situazione, per quanto riguarda la sicurezza, oggi sembra essere peggiorata.

Nell’ultimo anno sono state incendiate una decina di automobili: l’ultima giovedì scorso. Per non parlare dell’attentato incendiario all’agenzia di scommesse «Strike» di via Cappuccini. I furti negli appartamenti e nelle strutture pubbliche non sono diminuiti: nell’ultima settimana polizia e carabinieri hanno ricevuto una mezza dozzina di denunce. E tutto questo nonostante le telecamere siano in funzione da circa un anno.

O almeno parte delle telecamere perché l’intera rete di videosorveglianza prevista sulla carta, non è entrata mai in attività. Attualmente sono accese 33 telecamere su un totale di 44 e coprono prevalentemente il centro storico. La centrale di controllo si trova a Palazzo San Francesco, nei locali sede della polizia municipale. All’inizio le immagini non erano utilizzabili per via del sistema «wireless» che creava delle zone di disturbo, rendendo illeggibili i fotogrammi registrati sui monitor. «Un problema che abbiamo risolto collegando il sistema alla rete di fibre ottiche che attraversa la città», spiega il comandante della polizia municipale, Antonio Litigante.

«Adesso molte telecamere funzionano e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, visto che nelle zone controllate dagli apparecchi sono praticamente scomparsi tutti gli episodi di vandalismo e gli schiamazzi notturni quotidianamente denunciati dai cittadini. Tutti gli episodi incendiari si sono verificati nella parte della città sprovvista di telecamere».

Una costatazione che avrebbe indotto gli amministratori a potenziare la rete di videosorveglianza allargandola anche nella zona Peep, dove si sono registrate la maggior parte di auto incendiate, nella stazione ferroviaria, in piazza Plebiscito e negli scavi di Ovidio, sempre più oggetto di raid vandalici.