«Terremoto, sui nostri impegni vigilerà Letta»

Il premier: Gianni è straordinario, è lui il vero presidente del Consiglio.

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ROMA. «Confermo tutti gli impegni presi per L’Aquila. Innanzitutto la ricostruzione al 100% di tutte le case distrutte». Così il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha esordito nell’intervista concessa al direttore di Rete8 Pasquale Pacilio di cui pubblichiamo ampi stralci. Nel corso del colloquio il premier ha parlato dei soccorsi, dei rapporti con l’Europa, del futuro dell’università dell’Aquila, delle prospettive dell’economia regionale, in particolare del turismo. Ha infine reso omaggio all’abruzzese che lavora al suo fianco da quando è in politica: il marsicano Gianni Letta.

«Rispetto alla ricostruzione delle case», ha spiegato Berlusconi, «abbiamo dato la possibilità ai singoli di occuparsi direttamente della ricostruzione o di costruirsi una casa in altro luogo. Stiamo anche stabilendo il sistema, che passerà attraverso il sindaco dell’Aquila, della effettiva erogazione dei soldi dietro la presentazione delle fatture delle aziende che opereranno nella ricostruzione e nei restauri. Stiamo inoltre andando avanti con gli espropri in 20 aree, sulle quali con un sistema avanzatissimo, con una piattaforma di cemento staccata dal terreno attraverso dei diffusori di energia, costruiremo delle case in tempi brevissimi. Abbiamo dato il via agli appalti con un accordo con le associazioni dei costruttori Ance e Agi. Le case dovremo consegnarle ai primi tremila abitanti il 15 settembre, per terminare di consegnarle entro la fine di novembre».

Nel frattempo le persone come saranno sistemate?
«Gli sfollati sono 63 mila. Metà sono negli alberghi della costa, metà nelle tende. Il 53% delle abitazioni sono ancora agibili. Appena le scosse saranno ultimate credo che nelle abitazioni torneranno i loro legittimi proprietari. Si libereranno quindi dei posti negli alberghi dove noi cercheremo di far andare le persone che oggi sono nelle tende. Intanto andiamo avanti con le costruzioni di queste nuove case. Entro la fine di novembre non dovrebbe esserci più nessuno che non abbia un tetto vero sopra la testa. Quanto alle abitazioni che si libereranno saranno utilizzate come campus universitario in modo da offrirle agli studenti che vengono da tutti i paesi del mondo. Questo piano è stato completamente finanziato. Anche il preisdente della commissione Ue Barroso ci ha garantito il suo appoggio. Se si confermeranno i 10 miliardi di costi per la ricostruzione, dalla Ue arriveranno 480 milioni di euro. Ci saranno poi altri paesi che interverranno per addossarsi le spese della ricostruzione di alcuni siti artistici».

Ma sulla zona franca Barroso ha frenato.
«No, ne ho parlato con Barroso e ci sono buone possibilità per ottenerla. Bisogna pensare non soltanto all’Aquila fisica ma all’Aquila operante, a dare alla città attività economiche in più anche rispetto a quelle che aveva prima, sicuramente il potenziamento dell’Università con nuove facoltà, con una propaganda, una pubblicità più estesa nel mondo e quindi con la capacità di attrarre un numero di studenti molto superiore al passato».

Sarà possibile riportare l’Aquila nell’Obiettivo 1 dell’Unione europea?
«Cercheremo di intervenire, ma non sono particolarmente affezionato a questo tipo di intervento».

Gli enti locali hanno protestato per il ruolo che hanno nella ricostruzione.
«I sindaci sono stati nominati attuatori del decreto. Sono loro il punto di riferimento».

Cosa deve aspettarsi l’Abruzzo dal G8?
«Nei giorni del G8 L’Aquila diventerà la capitale mondiale dell’economia. Avremo 26 paesi che alloggeranno tutti dentro la cittadella della Guardia di finanza. Il G8 metterà ancora una volta all’attenzione del mondo la situazione dell’Aquila e questo penso che porti molta solidarietà e vicinanza dalle altre nazioni, che tutte, nessuna esclusa, vorranno farsi carico della ricostruzione di una nostra chiesa o di un nostro bene artistico».

Il terremoto cosa le ha fatto scoprire ancora dell’Abruzzo?
«La grande dignità del popolo abruzzese. Sono rimasto veramente ammirato. D’altra parte ho al mio fianco un abruzzese straordinario che poi alla fine è il vero presidente del Consiglio, imparagonabile con chiunque altro. Ecco, gli abruzzesi sappiano che hanno un grandissimo abruzzese nel cuore del governo, Gianni Letta, che vigilerà affinché l’esecutivo adempia tutti gli impegni che ha assunto».