Tomba di Perseo, caso diplomatico

A Magliano le spoglie del re macedone, la Grecia ne rivendica la nazionalità

 MAGLIANO DEI MARSI. Un simposio su Perseo, ultimo re dei Macedoni, morto e sepolto nei pressi di Magliano dei Marsi circa ventidue secoli or sono, organizzato nell'aula consiliare, ha registrato interventi di appassionati, storici ed archeologi che, pur sottolineando interessanti aspetti della vicenda, hanno sollevato legittimi dubbi se i ruderi esistenti all'incrocio tra l'antica via Valeria e l'attuale Strada Statale siano proprio quelli della tomba dello sfortunato re macedone.  Perseo morì ad Alba Fucens, dove fu confinato per due anni, a seguito della sconfitta subita a Pidna (168 a.C.) ad opera del console Paolo Emilio. I dubbi sono giustificati dal fatto che le caratteristiche ed i materiali ivi giacenti sembrano appartenere all'età imperiale e non a quella repubblicana durante la quale sono avvenuti, invece, i fatti storici dei quali si parla.  All'incontro, i cui lavori sono stati coordinati dall'assessore alla cultura Marco Di Girolamo, hanno partecipato la professoressa Ester Mordini (consigliere comunale di Magliano, nota conoscitrice della storia albense), il dottor Americo Tangredi (Perseo nella storia), la dottoressa Emanuela Ceccaroni della Soprintendenza dei Beni Archeologici d'Abruzzo (Il territorio di Alba Fucens in Età Romana), l'archeologa Sara Paoli (La cosiddetta Tomba di Perseo a Magliano dei Marsi: lo stato attuale delle conoscenze) e, in rappresentanza dell'Archeoclub della Marsica, il professor Giuseppe Grossi (La via Valeria nei piani Palentini e la tomba di Perseo). È stato proiettato un cortometraggio realizzato dagli studenti della locale scuola media dell'Istituto Comprensivo "G. Di Girolamo", rappresentato dal preside professor Sante Lustri e dalla vicepreside professoressa Mariella Volpe. Ora Perseo potrebbe essere causa di un incidente diplomatico internazionale. Perché? Parliamone.  Tutto nasce da una notizia pubblicata su Facebook, non esattamente rispondente a verità: "Nel giugno 2005 la tomba di Perseo è stata scoperta lungo la Via Valeria vicino a Magliano de' Marsi, dalla spedizione formata da una delegazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da archeologi macedoni". Con i mezzi telematici, che hanno generato la Primavera araba, arrecato tanto nocumento al presidente russo Putin e stanno piegando giorno per giorno il dittatore siriano, le notizie corrono velocemente fino a giungere ai greci che oggi reclamano una loro comune cittadinanza con Perseo! Dietro l'invito ufficiale della Soprintendenza dei Beni Archeologici d'Abruzzo rivolto al Comune perché rimuova l'insegna che indica, in tre diverse lingue, la sepoltura del re, e che fa riferimento all'attuale popolo macedone, si nascondono, infatti, pressioni ufficiose delle autorità diplomatiche ateniesi. Esse ritengono Perseo appartenente alla parte greca della Macedonia e non al territorio facente ora parte della repubblica sorta dal dissolvimento della Jugoslavia: l'antica capitale, dove il nostro personaggio regnò incontrastato fino al 171 a.C., appartiene ora alla Repubblica Greca e questo origina una querelle dagli sviluppi imprevedibili. Il "casus belli", in ogni modo, potrebbe rivelarsi inconsistente poiché, se è vero che da secoli la tradizione orale indica i ruderi quali resti dell'antica tomba di Perseo, è altrettanto inconfutabile come ciò non sia storicamente documentato ed i dubbi, che ora sono sollevati, sono più che legittimi. Da sottolineare che ora l'argomento, poco conosciuto ai più, grazie a Facebook ed al convegno di domenica, è stato portato a conoscenza di un vasto pubblico.  Le polemiche, i distinguo, le precisazioni e le perplessità sono più che giustificati ma, nel contempo, conferiscono notorietà ad un sito archeologico e ad una storia quasi dimenticata che, invece, sono meritevoli di essere riscoperti e valorizzati. Speriamo, però, che i soliti "cavatori di tesori" non progettino di demolire ciò che resta di questa tomba che, se non di Perseo, apparteneva certamente ad un dignitario dell'antica città di Alba. Il Comune di Magliano, al quale va attribuito l'indiscutibile merito di avere organizzato l'interessante simposio, dovrebbe ora intraprendere tutte le necessarie iniziative affinché il "rudere" sia ristrutturato, protetto ed adeguatamente segnalato agli storici ed ai turisti che volessero eventualmente visitarlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA