Trasacco, moscheaper immigrati musulmanisi apre il confronto

Il sindaco Fosca pronto a ricevere la comunità islamica
si punta al rilancio economico con edilizia e archeologia

TRASACCO. Trasacco, come Luco dei Marsi, vive essenzialmente di agricoltura. E buona parte della manodopera è costituita da immigrati, soprattutto marocchini. I problemi che tale comunità, con cultura, religione, usanze assai diverse, pone sono comuni a quelli degli altri centri del Fucino. Problemi che le amministrazioni comunali, insieme alle istituzioni scolastiche, bisogna dargliene atto, hanno cercato di risolvere, favorendo l'integrazione degli ospiti.

Per Trasacco oggi si sta ponendo un problema in più: la richiesta degli immigrati di fede musulmana di un'area per la costruzione di una moschea. Sarebbe la prima in Abruzzo. Così tutti i musulmani presenti sul territorio avrebbero un luogo dove pregare. Perché la scelta è caduta su Trasacco? Semplice. Perché a Trasacco gli immigrati sono stati trattati sempre con grande riguardo. Ovviamente quelli che, con il loro lavoro, contribuiscono allo sviluppo del paese. Mai che si siano verificati episodi di intolleranza verso gli stranieri. Anzi, la popolazione, di cui è ben nota la generosità, fa a gara nell'aiutare le famiglie di immigrati in difficoltà.

Lo stesso sindaco, per dare l'opportunità agli islamici, durante il Ramadan, di pregare, ha messo loro a disposizione l'aula consiliare. Un gesto fortemente apprezzato. Questo fino a due anni fa. Poi, l'associazione culturale Essalam, fondata dai marocchini, ha ottenuto gratuitamente da un privato un magazzino, che è stato adibito anche a luogo di culto. Poiché a pregare venivano anche dagli altri centri della Marsica, il locale si è rivelato non adeguato. Ora la speranza degli islamici è che il Comune conceda loro un locale molto più ampio, di cui l'Ente però non dispone, o un'area su cui costruire il "luogo di culto".

Confidando molto nella sensibilità e disponibilità dimostrate in passato dal sindaco. Che, però, memore delle reazioni e delle polemiche scatenate lo scorso anno da un'analoga richiesta fatta al Comune dell'Aquila dal consigliere Roland Vide, non si sbilancia. «Nei prossimi giorni», annuncia il primo cittadino, «organizzerò un incontro con una delegazione islamica e in quella sede affronteremo la questione».

Non rimane, dunque, che aspettare. L'agricoltura, in cui vengono impiegati gli immigrati, resta la principale risorsa economica di Trasacco. «Ma le aziende», osserva il sindaco Gino Fosca, 62 anni, medico, sposato e con due figli, al suo secondo mandato consecutivo, «sono sempre più in grosso affanno. Costrette a subire le bizze dei mercati. I costi dei semi, dei concimi e degli antiparassitari aumentano continuamente, mentre i prezzi dei prodotti non sono remunerativi».

Un'altra importante risorsa è l'artigianato. Si tratta di piccole e medie imprese a conduzione familiare, che offrono opportunità di lavoro. In grave crisi è invece il settore edilizio.

Per rilanciarlo, l'amministrazione sta approntando un nuovo strumento urbanistico, che conta di portare in consiglio entro dicembre. Grandi prospettive, intanto, si aprono per il turismo.

L'amministrazione intende adibire due dei cinque piani della restaurata Torre in Museo dei reperti venuti alla luce nella grotta Continenza. E che testimoniano la presenza intorno al lago di popolazioni preistoriche dedite alla caccia e alla pesca. Tali reperti, trasferiti per motivi di sicurezza altrove, troverebbero una definitiva sistemazione nella storica Torre, che diventerebbe meta di visitatori e di studiosi di ogni parte del mondo. Il Comune ha acquistato già il mobilio. La gestione del Museo verrebbe affidata all'Archeoclub della Marsica, presieduta da Umberto Irti, cui va il merito di aver scoperto negli anni Settanta la Grotta, segnalandola alla Soprintendenza, che ha avviato e portato avanti gli scavi. Scavi attualmente sospesi per mancanza di fondi, ma che si spera possano riprendere al più presto.

Non è ancora partita, invece, la raccolta differenziata. Un ritardo che il sindaco attribuisce a intoppi burocratici, ai quali, però, dopo tanti anni, si sarebbe potuto ovviare, se ci fosse stata la volontà. I tagli agli enti locali, ovviamente, non hanno risparmiato neppure Trasacco. Nel 2011 nelle casse comunali sono entrate 250mila euro in meno. Il prossimo anno i tagli arriveranno a 500mila euro. «In queste condizioni», sottolinea il sindaco, «si può andare vanti solo con l'ordinaria amministrazione».

E poiché il Comune non intende aumentare le tasse, si finirà col tagliare i servizi sociali. I soli soldi su cui il Comune potrà fare sicuro affidamento saranno quelli che incasserà dalla messa in vendita di una cinquantina di case demaniali.

Tra gli eventi culturali vanno menzionati il Premio nazionale di poesia, organizzato dalla compagnia teatrale "Il Vernacolo", e il Premio Pietro Taricone, lo sfortunato attore trasaccano, morto tragicamente lo scorso anno a Terni, durante un volo col paracadute. La prima edizione del Premio Taricone si è tenuta quest'anno, in agosto, ma il Comune intende istituzionalizzarlo.
Fondamentale per la promozione delle attività culturali, dalle rappresentazioni teatrali ai concerti, è l'Auditorium, realizzato accanto alla scuola media e inaugurato due anni fa.
Il merito del successo di tante manifestazioni, da Trasaccoagosto alle feste patronali, va in gran parte alle associazioni locali: dalla Pro loco all''Avis, dal Gruppo alpini alla Protezione civile, all'Archeoclub.

A riconoscerlo è lo stesso sindaco. «Quest'anno», ricorda Fosca, «la festa in onore di San Cesidio e San Rufino, ha rischiato di saltare, se non fosse stato per le associazioni, che hanno deciso di far parte direttamente del comitato organizzatore».

Prima del commiato, per il sindaco Fosca, che è anche consigliere provinciale per il Pdl, diventa d'obbligo una domanda: è favorevole all'abolizione delle Province? Secca la risposta: «No, ci sono altri enti che sperperano denaro più delle Province».

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