Trasacco, ustionato al volto dalle fiamme spegne il fuoco con l’estintore

Uno scoppio nella notte devasta il laboratorio della panetteria di Sebastiano Salvati. Il titolare trasportato in ospedale (non è grave), provvidenziale l’aiuto dei vicini

TRASACCO. Il boato è stato talmente forte che è stato impossibile confonderlo con la detonazione di un petardo. Le persone che lo hanno udito nel raggio di qualche centinaio di metri sono usciti di casa nel cuore della notte quasi terrorizzati pensando forse a un sinistro avvertimento del terremoto. Poi, invece, hanno capito che nel vicino forno era accaduto qualcosa di drammatico.

TRAGEDIA SFIORATA. Trasacco, in via Archimede, nel forno di Sebastiano Salvati, di 50 anni, la scena apparsa ai loro occhi è stata di devastazione: porte e finestre divelte, frammenti di vetro sparsi dappertutto, schegge di infissi disseminati in ogni dove. Ma la cosa più strabiliante è stata quella di trovare, a lottare contro le fiamme, munito di un estintore, il titolare del forno con il volto completamente bruciato. Tutto è accaduto poco prima dell’una dell’altra notte. Come sempre Salvati aveva infornato il pane che all’alba avrebbe provveduto a spedire nei negozi e nei supermercati della zona. Lavora da solo nel forno perché ha sempre fatto affidamento sulle sue forze. Si è avvicinato allo sportello del forno per verificare il livello di cottura del pane. Improvviso, lo scoppio. La fiammata lo ha investito in pieno volto scagliandolo all’indietro. È caduto a terra quasi tramortito. Si è messo le mani in faccia e ha capito che le ferite riportate erano profonde, ma gli occhi erano intatti, per fortuna.

IL DRAMMATICO RACCONTO.

«È stato quasi istintivo», racconta, «alzarmi, afferrare l’estintore e spegnere le fiamme che avevano cominciato ad aggredire gli strumenti di lavoro e altro materiale presente nel forno. Ho impiegato solo qualche minuto per spegnere tutto». Nel frattempo sono arrivati i vicini e le persone richiamate dallo scoppio. «Mi hanno aiutato», prosegue nel racconto, «a sistemare alla meno peggio le cose distrutte dallo spostamento d’aria prodotto dallo scoppio». Quale la causa della tremenda esplosione? «Sicuramente autocombustione», spiega Sebastiano, «chissà come si è prodotta. Vedremo, cercheremo di capire». Dopo averla avuta vinta sulle fiamme, il fornaio è stato accompagnato dalla moglie al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano dove i sanitari lo hanno medicato. Le ferite riportate (ustioni di primo grado) guariranno presto. I danni, a parte infissi e porte divelti, non sono tanto gravi da impedirgli di pensare alla ripresa produttiva di qui a qualche giorno.

L’AIUTO DEI VICINI. «Sì, conto proprio di riprendere prima della fine della settimana in corso», dice fiducioso, «e credo di poterlo fare venerdì prossimo. Devo ringraziare tutte le persone che mi hanno dato una mano nel sistemare le cose subito dopo l’esplosione. Sono vicini preziosi che per tutta la notte hanno lavorato per mettere a posto il forno devastato». In mattinata sono stati in molti a Trasacco a far visita al “Forno Salvati”, uno dei più conosciuti nella Marsica perché rifornisce di pane e dolci moltissimi esercizi commerciali dei paesi vicini. Sebastiano vuole riprende immediatamente l’attività anche per far fronte alle richieste di dolci nel periodo di Natale e Capodanno. Non vuole deludere nessuno. «Le mie condizioni», conclude, «mi consentono, per fortuna, di riprendere subito il lavoro. Poteva andare peggio. Quando mi sono ritrovato a terra intontito, come sospeso tra sogno e realtà, ho pensato a cose tremende. Invece, sono qui a raccontarla e pronto a ripartire con la forza di sempre».

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