Trasporti, la rabbia dei pendolari

Autobus dalla costa al capoluogo, chiesto il potenziamento delle corse.

L’AQUILA. Per chi è costretto a vivere ancora negli hotel della costa, arrivare ogni giorno all’Aquila o per lavoro o per la scuola sta diventando una odissea. La denuncia-appello arriva da alcuni pendolari che chiedono un rafforzamento delle linee Arpa dal capoluogo alle località adriatiche e in particolare verso quelle della costa teramana. Ieri una signora che parte ogni mattina da un hotel di Giulianova (lei per lavoro mentre la figlia viene all’Aquila per la scuola) lamenta il fatto che gli autobus dell’Arpa sono sempre strapieni e quasi sempre «si è costretti a viaggiare in piedi ammassati come sardine». Stessa cosa il pomeriggio, al ritorno. «Capita quasi sempre che l’autobus delle 14,10 è strapieno e bisogna attendere la corsa successiva il che significa tornare a Giulianova dopo le 17» dice la pendolare «visto che le case provvisorie non sono pronte per tutti e chissà quando lo saranno sarebbe il caso di potenziare il trasporto pubblico per il tempo necessario e venire incontro alle nostre esigenze».

PAGANICA. Alcune famiglie che abitano in via Strampelli, nella zona di Paganica, si lamentano per il fatto che da alcuni giorni nei pressi delle loro abitazioni sono stati posti dei rilevatori dell’Ingv per i terremoti ma da allora ci sono problemi che riguardano il funzionamento di elettrodomestici, in particolare la televisione, i telecomandi, anche quelli delle auto. Telecomandi che però, a loro dire, funzionano quando ci si allontana da quella zona. I residenti sono preoccupati perchè temono la formazione di un campo magnetico soprattutto per i rischi che corrono i bambini.

TENDOPOLI. Oggi i comitati cittadini hanno organizzato un’assemblea con il sindaco Massimo Cialente (sono stati invitati anche il capo della protezione civile Guido Bertolaso e la presidente della Provincia Stefania Pezzopane). L’assemblea è prevista alle 17 nell’auditorium della Carispa (Strinella 88). «A causa della fallimentare operazione “dalle tende alle case”» scrivono i comitati «oggi all’Aquila è ancora piena emergenza. Oltre 22.000 persone sono ancora alloggiati negli alberghi. Più di 2.300 sopravvivono nelle tendopoli. Le risposte all’emergenza abitativa proposte da governo e Protezione civile sono in ritardo ed insufficenti. Le soluzioni per garantire il diritto degli abitanti a ritornare nei loro territori, possono e devono essere trovate: dai moduli abitativi removibili ad alto contenuto tecnologico alla calmierazione degli affitti fino a liberare gli immobili usati dal personale dell’emergenza per cui il pendolarismo non dovrebbe essere un problema. Quelle citate sono solo alcune delle possibili misure che gli enti devono assumere».

GIOVANE ITALIA. Alfonso Magliocco e Roberto Santangelo dell’associazione Giovane Italia scrivono: «Nel consiglio comunale di due giorni fa è andata in scena l’ennesima farsa del Comune dell’Aquila. Il consiglio comunale continua a riunirsi per discutere sul nulla e soprattutto a prendere non decisioni. A ciò si aggiunga la costante mancanza del numero legale. Giunta e consiglieri dovrebbero dimettersi».