“Tratturo Magno”, domani il via

Sarà ripercorso a piedi il tracciato della transumanza da Collemaggio per arrivare a Foggia l’8 ottobre

L’AQUILA. Per secoli i tratturi hanno collegato i pascoli dell’Appennino centro-meridionale alle aree costiere di Puglia e Campania. Una cultura della transumanza che nel tempo si è evoluta e ha contribuito a disegnare il paesaggio, con i suoi insediamenti umani. Sulla scia delle tradizioni passate e di quei percorsi che i pastori attraversavano abitualmente per condurre le greggi dalle montagne abruzzesi negli stazzi invernali pugliesi, si muoverà l’ottava edizione «Tratturo magno», della staffetta organizzata da «Tracturo 3000»: il cammino delle greggi, che partiranno domani, alle 9, dalla basilica di Collemaggio, all'Aquila, si snoderà sull'antico tracciato di 244 chilometri del Tratturo Magno, il principale dei cinque tratturi regi che solcano le regioni Abruzzo, Molise e Puglia. Dalla natura selvaggia dell’Aquilano alle colline pescaresi e teatine, ai vigneti del Frentano fino alle coste vergini del Vastese per poi rientrare e accarezzare, a passi lenti e costanti, le linee sinuose delle colline molisane, fino a giungere alla distesa di campi arati del Tavoliere delle Puglie.

Un tracciato che verrà percorso interamente a piedi, in dieci giorni, fino all’arrivo previsto il prossimo 8 ottobre, a Foggia.

«L’iniziativa, patrocinata dal Senato della Repubblica», spiega il dottor Pierluigi Imperiale, coordinatore del progetto, «è giunta all’8ª edizione. L’edizione 2014 del cammino è più che mai importante per il livello di coesione sociale e territoriale che si va consolidando e che vede la partecipazione di circa 150 tra enti e associazioni, le adesioni delle Regioni Abruzzo, Molise e Puglia, il supporto del Gal Gran Sasso-Velino, della Soprintendenza ai Beni archeologici d’Abruzzo e le Camere di commercio dell’Aquila, Chieti, Campobasso e Foggia».

Il percorso ricalca l’antico Tratturo magno, una via d’erba larga 11 metri, di proprietà ancora demaniale, che collega L’Aquila e Foggia e che, annualmente, vedeva d’inverno, dall’epoca pre-romana fino a cinquant’anni fa, migliaia di greggi e pastori migrare dalle montagne abruzzesi verso i pascoli più caldi del Tavoliere delle Puglie.

Il percorso proposto si articola in dieci tappe: L’Aquila, Peltuinum, Capodacqua, Rosciano, Giuliano Teatino, Lanciano, San Lorenzo di Vasto e, a seguire, in Molise, Petacciato e Cliternia Nova, fino alla Puglia, San Paolo di Civitate, San Severo e Foggia.

«Una sfida prima di tutto culturale», incalza Imperiale, «che vuole sollecitare e coinvolgere le comunità che vivono nei territori attraversati dal Tratturo Magno verso un’idea di sviluppo locale certamente sostenibile».

L’iniziativa si interseca con il progetto di cooperazione internazionale «Vie e civiltà della transumanza patrimonio dell’umanità», promosso dal Gal Gran Sasso-Velino, che verrà presentato domani, nel corso della «Notte della transumanza», che inaugurerà l’8ª edizione del Tratturo Magno. Una serie di azioni volte a valorizzare tracciati storici, che attraversano l’Abruzzo aquilano. Una cultura, quella legata ai tratturi, che ci ha lasciato in eredità recinti fortificati, monasteri, piccole cappelle di pregio, taverne e strutture doganali. Un patrimonio storico, naturale e culturale preziosissimo, che può tornare, come nelle intenzioni di «Tracturo 3000», a svolgere un ruolo economico e sociale di primo piano come polo di attrazione di un turismo di qualità.

Monica Pelliccione

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