Traversi e Cavaliere volevano 200mila euro per le elezioni

L'Aquila, chiedevano soldi per favorire Museo nella corsa a sindaco

L'AQUILA.I due principali indagati nella presunta tentata truffa milionaria con fondi per il sociale Fabrizio Traversi e Gianfranco Cavaliere stavano pensando di sponsorizzare un candidato sindaco alle elezioni comunali. Ma per aiutarlo volevano che sborsasse 200mila euro in favore delle associazioni da loro fondate. E' quanto emerge dalle intercettazioni fatte dai carabinieri del Noe di Pescara.

E avevano individuato anche una persona giovane, ma assai qualificata, Roberto Museo, impegnato nel mondo del sociale e in altre iniziative importanti.

La richiesta, peraltro esosa rivolta a Museo, era giustificata in quanto i due sapevano che Museo, nella sua veste di presidente nazionale del Centro servizi per il volontariato, aveva disponibilità considerevoli per realizzare all'Aquila una Casa del volontariato. L'intento era questo. Nell'ambito dell'associazione dei «Democratici cristiani» era stato proposto a Museo «di essere disponibile un domani», si legge nelle carte del giudice Marco Billi, «a rappresentare politicamente tale realtà quale candidato sindaco. Museo, per quanto emerge dai commenti avrebbe rimandato una risposta certa in merito alla sua disponibilità volendosi confrontare con monsignor Giovanni D'Ercole per sondare la disponibilità dell'area politica cattolica a sostenere politicamente tale iniziativa».

In questo contesto Traversi e Cavaliere si interpongono e chiedono un compenso. «Quest'appoggio ha un prezzo» dice uno di loro «mica è gratis. L'appoggio verrà monetizzato in 200mila euro.

Sono state intercettate altre conversazioni nelle quali Traversi ha insistito perchè Cavaliere chiedesse i soldi a Museo: «Tu fai l'accordo politico e ti deve dare 200mila euro». «Tu e Augusto dovete acchiappare Museo e fargli il grugno». Secondo gli atti del giudice il 4 ottobre Cavaliere e Ippoliti si sono poi incontrati con Museo prima in un bar e poi presso la stessa Arcidiocesi. Ci sarebbe stato, sempre secondo gli atti giudiziari, anche un incontro con il vescovo D'Ercole. Dalle telefonate intercettate, del resto, si vede che prima di candidarsi Museo vuole la «copertura di Santa Romana Chiesa» come dice Traversi. Sia Cavalieri che Traversi condividevano l'appoggio al giovane aquilano ma la motivazione è di basso profilo. «A me va bene», dice Traversi, «bisogna vedere cosa ci da in cambio». «Che ci paga, le cose che ci darà» aggiunge l'altro.

In una altra telefonata Traversi, rivolgendosi a Augusto Ippoliti alza il tiro. «A me Roberto Museo non da affidamento. Bisogna fare un casino della Madonna.... deve essere sopra i 200mila perchè sotto i 200 se ne va a fare...».

«L'incontro con chi ha chiesto lo ha avuto», prosegue Traversi, «la benedizione apostolica romana gli è stata data; mò deve dimostrare che è un credente sennò come è entrato esce».

Gli investigatori, comunque, hanno accertato che il disegno degli indagati di farsi consegnare 200mila euro non si è mai compiuto. Forse il giovane Museo ha fiutato nell'aria qualcosa di strano e si è tirato indietro appena in tempo.

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