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Tribunale di sorveglianza: addetti sul piede di guerra

L’AQUILA. Gli addetti del tribunale di sorveglianza, gli unici a dover restare negli uffici di Bazzano, tornano a evidenziare come il trattamento loro riservato sia «inaccettabile». «Dal 14 settembre»...

L’AQUILA. Gli addetti del tribunale di sorveglianza, gli unici a dover restare negli uffici di Bazzano, tornano a evidenziare come il trattamento loro riservato sia «inaccettabile».

«Dal 14 settembre», dicono, «il servizio telefonico e fax non funziona, per cui, quando dobbiamo far pervenire un atto alla Procura, ciò avviene tramite un autista ma questo ha un costo. Inoltre la vigilanza, affidata alla polizia penitenziaria, vale solo dalle 7 alle 19. Poi, la notte, la zona resta impresidiata».

«Per come siamo considerati», aggiungono, «ci sentiamo offesi e avvelenati». E non mancano le critiche al Comune. «Qualcuno», dicono, «ci aveva promesso che saremmo stati trasferiti entro breve tempo in spazi che l’ente ha nei pressi della stazione ferroviaria ma si trattava di una bufala». C’è poi una voce che circola, alla quale gli addetti non vogliono credere. Si tratta di un trasferimento negli uffici dell’ex Procura, sempre a Bazzano, distanti non più di cento metri. «Speriamo che, in occasione della riunione della commissione di manutenzione prevista il 30, ci sia qualche novità positiva per noi», concludono gli addetti.

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