Turista muore nella stanza d’albergo

Santo Stefano di Sessanio, trovato dagli amici norvegesi riverso nella stanza. Il pm D’Avolio dispone l’autopsia

SANTO STEFANO DI SESSANIO. Un turista di nazionalità norvegese, Fredrik Pal Rybom, di 66 anni è stato trovato morto ieri mattina nell’«albergo diffuso» del borgo medioevale a Santo Stefano di Sessanio, uno dei Borghi più Belli d’Italia. Si tratterebbe di un incidente ma le indagini sono ancora in corso ed è stata disposta l’autopsia. A scoprire il corpo del turista un amico di comitiva, anch’egli norvegese, non avendolo visto arrivare per la colazione. L’uomo, secondo una prima ricostruzione, cadendo a terra avrebbe impattato contro un vaso di ceramica che gli ha procurato dei tagli al volto. Copioso, infatti, il sangue fuoriuscito dalla ferita.

L’allarme, dato per l’appunto dal connazionale, ha fatto scattare la macchina dei soccorsi e dall’Aquila è decollato un elicotttero del 118 ma i medici, giunti in pochi minuti, hanno subito constatato che non c’era nulla da fare. In Procura hanno preso molto sul serio il fatto e c’è stato un sopralluogo da parte del pm Roberta D’Avolio. In azione anche i carabinieri della stazione di Calascio con i militari dell’Aquila coordinati dal comandante provinciale, colonnello Savino Guarino.

La pista prevalente è quella dell’incidente ma la Procura della Repubblica intende andare fino in fondo e questa mattina verrà eseguita l’autopsia. I carabinieri hanno messo sotto sequestro la camera dell’albergo nella quale l’uomo è stato trovato morto e hanno fatto una lunga e certosina ispezione di polizia scientifica nell’intento di non tralasciare alcun dettaglio.

Intervenuti di prima mattina gli investigatori sono andati via da Santo Stefano verso le 16 di ieri e poco dopo è stata portata via la salma che ora è all’obitorio del San Salvatore. Sempre nella mattinata di ieri ci sono stati gli interrogatori, come persone informate sui fatti, di alcuni addetti della struttura turistica e di componenti della comitiva norvegese. Non sembra, a quanto si è appreso, che siano stati avvalorati sospetti su un’ipotetica morte violenta del cittadino straniero.

«L’uomo trovato morto nella camera», racconta Spartaco, un giovane albanese poliglotta che lavora in un negozio all’interno del borgo e che si è improvvisato interprete, «faceva parte di una comitiva di sette persone arrivate qui da tre giorni. Tutta gente molto cordiale che stava progettando di tornare il prossimo anno».

Il giovane negoziante, che comunicava con i norvegesi in lingua inglese, ricorda che il turista morto era particolarmente legato a uno dei componenti del gruppo e un poco meno agli altri ma era comunque una comitiva ben affiatata.

Una tragedia, dunque, che si è abbattuta in una delle località conosciute in tutto il mondo che attrae turisti di alto livello: dal compianto cantautore Lucio Dalla ai reali del Belgio, Alberto II e Paola di Liegi, tanto per citare qualche nome di una certa celebrità.

E anche ieri, pur se i commercianti parlano di un significativo calo di affari rispetto a qualche tempo fa, vi era molta gente ospite del borgo: da imprenditori lombardi a una nutrita e allegra classe di Fermo in gita scolastica in provincia dell’Aquila.

Si è venuta a creare, dunque, una situazione quasi surreale nei pressi dell’antico edificio nel quale si trova la stanza dove è stato trovato morto il 65enne norvegese: nel giro di pochi metri si trovavano due furgoni dei carabinieri che stavano facendo indagini di polizia scientifica nella stanza con la vittima e gente che, evidentemente non informata di quanto accaduto, pranzava tranquillamente tra una chiacchiera, un bicchiere di vino e la degustazione di prodotti tipici a quanto pare molto apprezzati.

Solo verso le 16, quando è arrivato il carro funebre per portare via la salma, i pochi che erano rimasti si sono accorti che lì vicino si era consumata la tragedia.

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