Uccide gatti appena nati, donna finisce a processo a Sulmona

La 67enne di Pettorano è accusata di maltrattamento di animali, rischia fino a 18 mesi di carcere

SULMONA. È di questi giorni la notizia che l’Isis dichiara guerra anche ai gatti con una legge che mira a sterminarli. Ma a Pettorano sul Gizio sembra ci sia qualcuno che li ha già anticipati da tempo. È il caso di una donna di 67 anni finita sotto processo perché accusata di aver provocato la morte di una mezza dozzina di gattini appena nati. Ieri mattina la donna è comparsa davanti al giudice del tribunale di Sulmona per rispondere delle accuse. E davanti al magistrato la donna non ha potuto far valere le proprie ragioni e difendersi dalle accuse che ritiene ingiuste e infamanti perché l’udienza è stata rinviata per mancanza di alcuni testimoni.

L’articolo del codice penale che le viene contestato prevede che chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale, ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale.

I fatti fanno riferimento alle giornate del 5 e del 7 luglio del 2014 quando, secondo le accuse, la donna avrebbe rinvenuto alcuni gattini appena nati nel giardino della propria abitazione. Sempre quanto sostenuto dalla pubblica accusa nel capo di imputazione, la donna avrebbe cosparso i gattini con del liquido e servendosi di un rastrello e di una pala, li avrebbe scaraventati al di là della recinzione delimitante la sua proprietà con quella della vicina, causandone la morte.

Fin dal primo momento la donna avrebbe sempre respinto le accuse sostenendo che si trattava di una pura invenzione da parte di chi le avrebbe voluto creare dei problemi. Insomma l’intera vicenda sarebbe frutto di una bega di vicinato con un unico dato certo: l’incredibile e terribile morte che qualcuno avrebbe provocato a un numero imprecisato di gattini. E a far luce sulla vicenda sarà proprio il giudice che ieri mattina, dopo aver constatato l’assenza di alcuni testimoni, ha rinviato l’udienza del processo al 13 febbraio 2017. (c.l.)

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