Uccise 15enne in scooter Ora è sorvegliato speciale

Antidormi investì il giovanissimo Marco Zaurrini e poi si dileguò Dovrà rispettare le leggi e non allontanarsi dalla città, pena il carcere

CELANO. Dovrà vivere onestamente, rispettare le leggi, non dare ragione di sospetti e non dovrà allontanarsi dal Comune di dimora. È stato sottoposto al regime di sorveglianza speciale, Luigi Antidormi, il 33enne di Celano, che la sera del 16 maggio dello scorso anno ha investito e ucciso Marco Zaurrini, quindicenne, suo compaesano. Il provvedimento è stato emesso dalla Questura dell’Aquila e accordato dal tribunale di Avezzano. Non era la prima volta che i carabinieri della compagnia di Avezzano, al comando del capitano Enrico Valeri, proponevano una misura di sicurezza per Antidormi. Il 33enne, infatti, ha alle spalle una lunga lista di reati. Prima di essere arrestato dagli uomini della squadra anticrimine del vicequestore aggiunto Paolo Gennaccaro, per l’uccisione del ragazzino, ad aprile del 2014 fu arrestato insieme a un complice, originario del Casertano. A fermarlo due agenti della squadra volante di Avezzano. Gli venne contestato il furto aggravato di 41 chili di rame, presi in un deposito dell’Enel, in via Catanzaro ad Avezzano. Si trattava dello stesso deposito in cui Antidormi era stato sorpreso in compagnia quella volta di un altro celanese, mentre tentava di rubare dei cavi di rame. Il precedente episodio risaliva a poco più di un mese prima e in quell’occasione ad arrestarlo furono i carabinieri del nucleo radiomobile dei militari dell’Arma. Il giovane celanese per questo precedente episodio patteggiò la pena in 5 mesi e 10 giorni, ottenendo la sospensione condizionale della pena, subordinata a prestare servizio di pubblica utilità. A novembre dell’anno prima, dopo una perquisizione in casa, venne trovato in possesso di due quintali di rame, così da essere arrestato dai carabinieri della stazione di Celano per ricettazione. Con lui, in carcere finì anche un uomo di origine romena. Antidormi più di una volta è stato accusato dell’inosservanza dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza e del divieto di uscire dalla propria abitazione dalle 20 alle 7 e per questo per diverso tempo è stato sottoposto all’obbligo di firma in caserma. La sera dell’investimento era drogato, ubriaco e senza patente. L’auto su cui viaggiava l’aveva presa di nascosto, alla suocera di sua sorella, risultata estranea ai fatti. Ora il 33enne dovrà per forza rigare dritto. Pena, il carcere.

Magda Tirabassi

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