Ucciso a 56 anni dal trattore che si ribalta

La vittima è un uomo originario di Pratola Peligna. L’incidente avvenuto sotto gli occhi dei compagni di lavoro

SULMONA. Stava realizzando un muro di contenimento in un piccolo spiazzo nella frazione delle Marane quando il trattore sul quale stava operando si è ribaltato. L’uomo non ha avuto il tempo di saltare fuori dall’abitacolo ed è rotolato giù dal terrapieno rimanendo schiacciato sotto il trattore sotto gli occhi terrorizzati dei compagni di lavoro. È morto così Domenico Santacroce, 56 anni, originario di Pratola Peligna ma residente nella piccola frazione ai piedi del monte Morrone, a pochi chilometri da Sulmona. Per l’uomo non c’è stato scampo, nonostante le persone che erano presenti abbiano cercato subito di prestargli soccorso. Fatale è stata l’assenza di una protezione sul trattore; un tettuccio lo avrebbe sicuramente salvato. Di fronte a quella tragica situazione i compagni hanno telefonato subito ai soccorsi nella speranza che qualcuno potesse fare il miracolo. Ma giunti sul posto, medici e infermieri del 118 hanno potuto fare ben poco. Hanno cercato di capire se era possibile effettuare qualche intervento di emergenza. Ma tutto è stato vano e l’ambulanza del 118 è dovuta tornare indietro dopo che il medico ha constatato che per lo sfortunato operaio non c’era più niente da fare. Sul posto sono giunti in rapida sequenza anche i vigili del fuoco, polizia e carabinieri per i rilievi del caso. I vigili hanno provveduto a rimuovere il corpo dello sfortunato operaio liberandolo dal trattore per poi coprirlo con un lenzuolo bianco, tra le urla disperate della moglie. Da una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, ai quali la Procura ha assegnato le indagini, sembrerebbe che a originare il ribaltamento del trattore sia stato il cedimento del terrapieno sul quale stava lavorando l’uomo. Nel ribaltarsi il trattore ha travolto anche il muretto di contenimento in blocchetti di cemento che era stato appena alzato per proteggere il terreno confinante. Insomma, una tragica fatalità, tanto che, alla fine dei rilievi, i carabinieri hanno chiuso il caso catalogandolo come incidente domestico. Subito dopo la salma è stata riconsegnata ai familiari per la celebrazione dei funerali. Il 56enne era molto conosciuto sia a Pratola Peligna, paese dov’era nato, sia a Sulmona, dove lavorava come operaio in una piccola fabbrica di materie plastiche. Da tutti era considerata una brava persona e l’intera comunità della piccola frazione delle Marane, dove abitava Domenico insieme alla moglie e i due figli, si è stretta attorno al dolore della famiglia. «Era una bravissima persona e non meritava di morire in questo modo così assurdo», commentavano ieri sera alcuni vicini di casa.

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