Un altro anno di Cassa per i 45 dipendenti dell'ex zuccherificio

 CELANO. Raggiunto l'accordo a Roma per un altro anno di cassa integrazione in deroga per i lavoratori degli ex zuccherifici di Celano, Castiglione Fiorentino e Fermo. In attesa delle riconversioni, l'incontro che si è tenuto presso il ministero del Lavoro ha di fatto concesso un altro anno di speranza a questi lavoratori che dal 2006 hanno perso il loro posto di lavoro.  Al tavolo si sono seduti i rappresentanti di Eridania Sadam, società proprietaria degli zuccherifici citati, con Ferruccio Raule, Federico Finzi, Giancarlo Polvani; Giorgio Sandulli in rappresentanza dell'Union zucchero, per i sindacati Pierluigi Talamo (Uila-Uil), Ettore Ronconi (Flai-Cgil), Claudio Risso (Fai-Cisl) e i rappresentanti della Rsu di fabbrica dei tre zuccherifici. Le parti hanno preso atto della situazione che si è venuta a creare intorno alle problematiche legate alle riconversioni, ritardi dettati da discussioni territoriali, come nel caso di Celano e delle proteste e ricorso al Tar che i Comuni di Avezzano e Luco dei Marsi hanno presentato contro il progetto Powercrop sulla costruzione di una centrale a biomasse che dovrebbe sorgere a Borgo Incile.  Le società si sono dette pronte a proseguire sulla strada delle riconversioni e un altro anno di tempo potrebbe portare a importanti novità.  «Siamo ovviamente molto soddisfatti per come sono andate le cose», ha spiegato Cesidio Stornelli, rappresentante Uila della Rsu dell'ex opificio di Celano, «un altro anno di cassa integrazione in deroga ci dà ulteriore speranza affinché si proceda con le riconversioni e noi lavoratori potremmo così tornare a lavoro».  Lo zuccherificio di Celano è stato chiuso nel 2006 ed è stato un colpo durissimo all'economia locale, una fabbrica che dava lavoro a 100 dipendenti stabili e 250 avventizi nel periodo delle campagne saccarifere. Oggi sono 45 i dipendenti sotto cassa integrazione e si registrano conseguenze negative anche per l'agricoltura e per l'intero indotto che dall'opificio marsicano traeva guadagno.  Le dismissioni di queste industrie sono state dettate dalla riforma dell'Ocm zucchero, riforma che prevedeva la riconversione in altre realtà produttive. Nella Marsica dovrebbero nascere due aziende: una di lavorazione di prodotti di quarta gamma a Celano e una centrale a biomasse ad Avezzano.

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