Un ingresso fra spumante, dolcetti e libri

Gli inquilini: «Un sogno che si realizza dopo sei mesi nelle tende».

L’AQUILA. I Ciocca e il cestino di salumi. I De Sanctis con un milanista ex arbitro che però non gli parla né di calcio né tantomeno di politica, che forse non è aria. I Bontempo con tre figli che già scorrazzano «ma adesso, mio caro, datti una calmata che io una casa più grande non ce l’ho», come si sente dire il capofamiglia Sergio, 35 anni, guardia giurata. E una battuta sui campi di concentramento «dove questi buoni dolcetti non c’erano», con la Pezzopane che dice: «Io per motivi di età mi ricordo solo da Gorbaciov in poi».

«ECCO LE CHIAVI». Al primo piano della palazzina già completata c’è la famiglia Ciocca di Bazzano. Il padre Alfonso, pensionato e vicepresidente del Bazzano calcio che oggi si chiama Usd Aquilana, la mamma Paola Liberatore e i figli Ilaria, 24 anni, consigliere di circoscrizione a Paganica, e Davide, 28 anni, dopo 6 mesi di tenda stanotte dormiranno in un letto normale. «Che promessa facciamo?», chiede il premier. «Che gliela ridiamo più bella di prima quando rientriamo a casa nostra», la pronta risposta della signora Paola. Poco importa, allora, se per due ore la casa è come un Grande fratello con le telecamere piazzate in ogni stanza. Si brinda con lo spumante italiano, ma Berlusconi dice: «Mi bagno solo le labbra sennò do fuori di matto». Dal primo al terzo piano. A casa Bontempo c’è Sergio che riceve gli ospiti in abito scuro, mentre la moglie Nora, albanese ma cittadina italiana, tiene a bada i figli Matteo (6 anni e mezzo), Davide (5 anni) e Sara (tre e mezzo) che si vergognano ad aprire loro con la nuova chiave. «La nostra casa, a Lilletta di Bagno, è categoria E.

Ci vorrà tempo. Berlusconi? È simpaticissimo, ha fatto battute a raffica. Ci ha detto di starci calmi stanotte. Siamo stati a Pineto e adesso avere questa casa è un sogno». In libreria, tra gli altri titoli «Guida al nudo» e «Socialismo e questione femminile in Italia ». Orgogliosi i Frezza, Armido e Walter, gli imprenditori aquilani che hanno realizzato queste nuove palazzine. Al piano di sotto c’è Cesare De Sanctis, terzo assegnatario prescelto per la consegna solenne, ex capo degli arbitri abruzzesi, oggi qui con la nipote Federica, 18 anni, che rimedia subito un bacio sulla guancia dal premier. La famiglia De Sanctis è composta dalla signora Anna e dal figlio Marco, calciatore di 17 anni. Abitavano a contrada Sansone. Dal capofamiglia pochi convenevoli col premier. «Per chi voto? Non mi fate questa domanda. Sono contento ma vorrei anche che tutti gli aquilani avessero una casa e che le assegnazioni procedessero in fretta». Tra una battuta e l’altra Berlusconi, rivolto alla Pezzopane e a Cialente, dice: «State attenti voi, che vi cacciano dal Pd perché passate troppo tempo con me».

La risposta dei due: «Non c’è problema, facciamo un partito nostro». Tra la gente che fa festa c’è anche la famiglia di Gaetano Brugnone (32) e Daniela Santangelo (27), entrambi siciliani, ma residenti all’Aquila da circa 10 anni. Lui è il militare del nono reggimento alpini, lei lavorava un negozio di abbigliamento e oggi è senza posto. «La bottiglia la stappiamo quando torna nostra figlia Naomi che sta a scuola. Tutto bello, peccato che manchi solo una cameretta per lei. A Berlusconi direi: «Grazie Presidente, buon compleanno e il festino stasera a che ora è?». Crediamo di restare abbastanza a lungo perché ci vorrà del tempo prima di poter recuperare la nostra casa nella frazione di Bagno». Alla porta accanto ci sono Arnaldo De Nuntiis e la moglie Barbara Pettine, con i figli Andrea (18), quarto anno dell’Itis ed Erica (11) che frequenta la media Mazzini. Oggi assenza giustificata per entrambi. «Ringraziamo l’hotel San Paolo di Silvi che ci ha accolto come in una famiglia», dicono i coniugi. La casa numero 1 è di Gaetano Angelone, bancario. Ci vivranno in sei: lui, la moglie Concetta e le figlieSonia (27) Sara (25), Simona (18) e la nonna di 85 anni, che uscirà dalla tenda a Fontecchio.