Un lago nelle viscere della grotta del Cervo

Pietrasecca, un gruppo di speleologi per la prima volta in fondo alla spelonca più grande

CARSOLI. Un lago e una piccola spiaggia tra le stalattiti e stalagmiti della grotta del Cervo. E' questa la straordinaria conquista di un gruppo di speleologi e speleosub che, la scorsa settimana, hanno esplorato per la prima volta fino in fondo la spelonca più grande della Riserva naturale Grotte di Pietrasecca, frazione di Carsoli nella Marsica. Un viaggio durato ben sette ore che ha permesso agli amanti della speleologia di scoprire un mondo pieno di tesori naturalistici a 113 metri di profondità. Il gruppo ha annunciato già nuove esplorazioni approfondite nello stesso complesso carsico.

LA DISCESA.
Muta, caschetto, scarpe da trekking e corde. E poi coraggio, entusiasmo e voglia di scoprire cosa c'è in una grotta lunga più di mille e 800 metri. Questi il look e lo stato d'animo con i quali 13 speleologi, sotto la guida di Guglielmo Di Camillo e Umberto Alegiani, e due speleosub, Sergio Agnellini e Francesco Papetti, si sono calati, la scorsa settimana, dentro la grotta più importante d'Abruzzo. La spedizione è stata organizzata e condotta dal gruppo Grotte e Forre Abruzzo, in collaborazione con il gruppo Grotte e Forre Cai di Carsoli, il Wac (World activity club) di Francavilla al Mare e l'Ente gestore grotte di Pietrasecca.

Abbandonate le rigogliose montagne del Carseolano, gli speleologi si sono calati all'interno della cavità carsica. Il primo punto raggiunto è stata la piccola spiaggia a bordo del lago dove gli specialisti hanno sistemato le attrezzature speleo subacquee. Da lì è iniziato il viaggio.
Gli speleosub si sono immersi nel lago alla ricerca di un possibile passaggio verso altri rami della grotta. Il fondo e le pareti fangose hanno reso difficili le riprese degli specialisti, ma non gli studi riguardanti la forma della cavità che contiene il lago.

I due speleosub, e i loro colleghi speleologi, hanno notato subito la presenza di alcune fessure ai lati del lago, che sono risultate però troppo strette per il passaggio di una persona. Altri studi poi sono stati portati a termine prima della risalita del gruppo che è stata molto lunga e soprattutto difficoltosa.

IL LAGO.
Una stanza di meraviglie dopo l'altra porta al piccolo lago situato al termine della cavità carsica. Lo specchio d'acqua posto a 113 metri di profondità ha sul fondo e nelle pareti circostanti fango e terra che impediscono una buona visibilità. L'acqua ha una temperatura di circa 12 gradi, grazie alla quale gli speleologi sono potuti rimanere immersi per 20 minuti. Il lago è posto alla fine della grotta del Cervo e, almeno da una prima ricognizione, sembra essere l'unico. Gli speleologi, dopo aver studiato da vicino la struttura del lago e la sua espansione, tenteranno nuove discese per capire meglio se ci sono altri specchi d'acqua.

LA GROTTA DEL CERVO.
La grotta Grande del Cervo, scoperta nel 1984 da un gruppo di speleologi del Gs Cai Roma, costituisce uno dei complessi carsici più importanti della Regione Abruzzo. Grazie ai numerosi studi sulla sismo-tettonica e la paleo-sismica, il nome della spelonca è divenuto noto agli addetti ai lavori e non. La grotta Grande del Cervo ha una  lunghezza di circa mille e 800 metri ed una profondità complessiva di 113 metri. Lo sviluppo della cavità è di tipo sub-orizzontale, quindi senza grandi discese, ma la progressione al suo interno è resa comunque difficoltosa per la presenza di acqua, fango e diversi passaggi su corda, soprattutto nella seconda parte della grotta dove compare una strettoia.

NUOVE ESPLORAZIONI.
Il patrimonio naturalistico della grotta del Cervo ha affascinato il gruppo Grotte e Forre Abruzzo e di Carsoli a tal punto da spingere i 13 speleologi e i 2 speleosub a tornare dentro le spelonche. Il gruppo ha già annunciato che quello della scorsa settimana è solo il primo passo verso un'esplorazione approfondita della grotta alla ricerca di possibili proseguimenti e nuove gallerie.

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