Una necropoli di 2800 anni fa

Tombe di antichi dignitari, scoperti preziosi ornamenti

CASTEL DI IERI. I lavori per l'ampliamento della zona archeologica del Tempio italico hanno riportato alla luce una necropoli datata VIII secolo avanti Cristo. Al momento gli archeologi della sovrintendenza hanno individuato otto cerchi in pietra. I tumuli sono le dimore di alcuni dignitari dell'epoca sepolti insieme a fibule, ornamenti, medaglioni in bronzo. Sul posto sono state rinvenute persino selci preistoriche.

Nella necropoli ci sono tombe risalenti a ottocento anni prima della nascita di Cristo. È stata individuata a quattro metri di profondità nel sito archeologico del Tempio italico in località Pié di Franci, a pochi chilometri da Castel di Ieri. Sotto i colpi della benna meccanica gli archeologi della Sovrintendenza hanno riportato alla luce almeno otto cerchi in pietra.

Al momento una sola di queste tombe è stata dissotterrata. Apparteneva ad una donna. Le altre riposano ancora sotto metri di terra. A giudicare dalla presenza degli oggetti rinvenuti, le sepolture erano destinate comunque a persone di rango sociale elevato.

Infatti, davanti agli occhi degli archeologi sono apparsi oggetti che testimoniavano una certa disponibilità della famiglia del defunto: fibule, medaglioni, bracciali in bronzo e in ferro. A completare il corredo sono stati rinvenute anfore e altro materiale in terracotta. Mentre intorno ai tumuli sono stati trovati anche utensili di uso quotidiano, realizzati in selce e ossidiana, dalle mani di uomini vissuti oltre 28 secoli fa.

Con questo ritrovamento il Tempio italico, che risale al terzo secolo avanti Cristo, si caratterizza per avere una concentrazione di storia davvero sensazionale. In pratica, in poche centinaia di metri quadrati sono concentrate le testimonianze di un evoluzione culturale e religiosa che dai tumuli appena rinvenuti risale sino al Tempio italico, realizzato tre secoli dopo le tombe in pietra, nello stesso posto. Anche per questo si pensa che la necropoli possa contare molte altre tombe sparse nel circondario e sepolte da quasi quattro metri di terreno.

Intanto, sul posto, che tra l'altro è attraversato dalla faglia del monte Urano, è giunta una equipe di geologi dell'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia guidati da Fabrizio Galadini. Gli studiosi analizzeranno le correlazioni tra la profondità delle tombe e i movimenti geologici che si sono succeduti negli anni, in una zona di faglia attiva. In pratica metteranno in atto le tecniche dell'Archeiosismologia che studia le correlazioni tra gli strati della terra con i ritrovamenti archeologici spingendosi sino a datare gli avvenimenti anche tellurici che hanno interessato il sito. «Ad esempio», spiega Galadini, «nel Tempio italico abbiamo trovato un muro che ha subìto un crollo verticale probabilmente dovuto ad un sisma. Ora indagando sulla storia del Tempio potremmo risalire alla data in cui il sisma si è verificato. Una volta fatto questo studio», conclude l'esperto, «potremmo avere informazioni maggiori sui movimenti storici della faglia del monte Urano».

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