Usuraio arrestato con i soldi segnati

Rom incassa mille euro e finisce in carcere, denunciato il fratello.

AVEZZANO. Incassa gli interessi usurari da un noto imprenditore e subito dopo viene bloccato e arrestato dai finanzieri. Le banconote, infatti, erano state segnate per essere riconosciute. In cella è finito G.D.S., 30 anni di Avezzano, mentre suo fratello è stato denunciato. In 10 giorni sono stati tre i casi di usura scoperti in città.

E’ finito nella rete della guardia di finanza e per lui sono scattate le manette in flagranza di reato. L’arrestato, al momento del fermo, subito dopo l’incontro con la vittima, aveva con sé le banconote con numero di serie registrato. Una somma di mille euro che era stata registrata prima della consegna allo scopo di mettere in atto la trappola.
Il giovane avezzanese, di origini rom, si sarebbe fatto consegnare il denaro per poi allontanarsi dal luogo dell’appuntamento. A quel punto sono entrati in azione gli uomini delle Fiamme gialle della Compagnia di Avezzano, coordinati dal tenente Diego Morelli. L’uomo è stato fermato con le mani nel sacco. Il denaro è stato recuperato e sequestrato come prova, mentre il giovane rom arrestato. Dovrà rispondere di estorsione e usura.

Su disposizione della Procura è stato rinchiuso nel carcere dell’Aquila, in attesa di essere ascoltato dal giudice del tribunale di Avezzano, mentre il fratello è stato denunciato per lo stesso reato. L’arrestato è assistito dall’avvocato Leonardo Casciere.
In città il fenomeno dell’usura è dilagante, ma, anche in seguito alla crisi, il muro dell’omertà sembra essersi incrinato e imprenditori e commercianti hanno iniziato a collaborare con le forze dell’ordine. Solo negli ultimi dieci giorni gli episodi scoperti dalle forze dell’ordine sono tre. La scorsa settimana, un altro rom avezzanese - R.M. - è stato scoperto, sempre dalla Finanza nell’ambito della stessa operazione, denominata «Delizia», mentre riscuoteva il pizzo in un negozio di alimentari.

Le Fiamme gialle hanno bloccato l’uomo all’uscita dall’attività commerciale e in macchina hanno trovato duemila euro in contanti. La moglie del rom è stata denunciata. Il blitz è scattato dopo la denuncia di alcuni commercianti della città che hanno segnalato tentativi di estorsione nei loro confronti.

Qualche giorno prima, sempre ad Avezzano, è stato scoperto un altro giro di usura e nell’inchiesta della procura di Avezzano sono finiti sei imprenditori. Nel corso di perquisizioni nelle loro abitazioni e negli uffici delle società coinvolte i carabinieri hanno trovato un centinaio di cambiali firmate in bianco. Le accuse vanno dall’estorsione alle lesioni gravi. Sul caso indagano i carabinieri. Ad un altro rom di Avezzano che era stato coinvolto in vicende di usura ed estorsione, invece, grazie alle nuove norme del pacchetto sicurezza varato lo scorso luglio dal governo, è scattata la confisca di una villetta che diventerà una biblioteca comunale. Il provvedimento è stato firmato dal prefetto dell’Aquila Franco Gabrielli.