Valle Roveto, 14enne seviziato e minacciato di morte

Il minorenne racconta tutto ai genitori e accusa un altro ragazzino: scatta una denuncia. Ma ci sono delle contraddizioni

AVEZZANO. Ha raccontato di essere stato seviziato da un altro minorenne ed è stato costretto a rapporti sessuali. L’episodio sarebbe avvenuto, secondo il racconto del ragazzino vittima delle presunte violenze, in strada, dietro un vicolo, in un Comune della Valle Roveto. I genitori del 14enne avevano presentato denuncia ad agosto scorso. Sotto accusa un 15enne del posto. Ieri mattina si è tenuto l’incidente probatorio davanti al giudice del tribunale per i minorenni dell’Aquila, Petra Giunti. Il minore, affiancato dalla psicologa Monia Vagni dell’Università di Urbino, ha raccontato al giudice l’accaduto, ricostruendo i fatti nei dettagli ma contraddicendosi sull’ora e sulle modalità dell’incontro.

Secondo l’accusa sarebbe stato costretto a un rapporto contro la sua volontà e sotto minaccia di morte. Dopo un paio di mesi il ragazzino ha raccontato l’episodio ai genitori che sono andati in caserma e hanno raccontato tutto ai genitori. A spingere l’adolescente a confidarsi con i genitori è stato un messaggio arrivato al suo cellulare, inviato dal presunto aggressore. Il ragazzino, quando ha visto il mittente, ha deciso di rompere il silenzio. Sembra, secondo quanto emerso dal racconto del più piccolo, i due erano in bicicletta. Sotto minaccia avrebbero raggiunto un vicolo nascosto alla vista dei passanti. Secondo l’accusa, il 15enne, con minaccia e violenza, lo avrebbe afferrato per il collo della maglia dicendogli di non girarsi. «Sennò ti ammazzo» avrebbe detto il minorenne indagato. Poi ci sarebbe stata la violenza. L’accusato è difeso dall’avvocato Roberto Verdecchia, mentre i genitori della presunta vittima di violenze dagli avvocati Pasquale Motta e Lorenzo Ciccarelli. Gli atti sono ritornati al pubblico ministero, Antonio Altobelli, per le valutazioni del caso e per decidere se passare al rinvio a giudizio.

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