Vandali alla Mazzini Preside chiede aiuto per comprare l’allarme

Dopo il raid nel modulo scolastico provvisorio di Pile appello al Comune per contribuire all’installazione

L’AQUILA. «La scuola dovrà essere dotata di un sistema di allarme».

Il dirigente scolastico della Mazzini Antonio Lattanzi sta già valutando i preventivi, dopo il tentativo di furto che ha interessato il Musp che ospita la scuola secondaria di primo grado a Pile. Nella notte tra lunedì e martedì, tre individui si sono introdotti nella struttura, forzando facilmente una delle porte d’ingresso. E solo la telefonata arrivata ai carabinieri dai residenti della zona, che si sono resi conto dell’intrusione, ha permesso alle forze dell’ordine di intervenire e fermare uno dei tre, un minorenne poi rilasciato, mentre gli altri due si sono dati alla fuga. Per i tre si prospetta una denuncia per tentato furto e danneggiamento. Colti in flagrante, non sono riusciti a portare a termine il loro intento: tutte le aule della scuola erano state messe sottosopra, con armadietti e cassetti aperti, mentre nel corridoio erano state depositate delle vecchie tastiere e altre apparecchiature, in attesa di essere portate via. Nel frattempo, il gruppetto di vandali aveva anche trovato il tempo per un brindisi, avendo scovato nel frigorifero due bottiglie di spumante che stavano per essere stappate.

«Quando la segretaria si è recata a scuola alle 7,45 di martedì mattina», ha raccontato il preside Lattanzi, «si è trovata di fronte la pattuglia dei carabinieri, che erano intervenuti durante la notte, e insieme hanno effettuato una prima ricognizione, per capire se mancava qualcosa. Io stesso ho poi fatto una verifica, dalla quale sembra che, a parte i danneggiamenti, non siano riusciti a rubare nulla. Nella scuola c’è un’aula di informatica, piena di computer, e ci sono apparecchiature costose, come i tablet, custoditi in cassaforte». A preoccupare il dirigente scolastico è il fatto che i Musp, i moduli scolastici provvisori sorti dopo il sisma, siano facilmente vulnerabili. «Si tratta di strutture sicure, dal punto di vista antisismico», sottolinea Lattanzi, «ma dove è piuttosto semplice accedere, visto che ciascuna aula ha una porta d’ingresso, che può essere manomessa velocemente. Per questo occorre installare un sistema d’allarme, piuttosto costoso, e speriamo che il Comune possa darci una mano».

Romana Scopano

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