Variante di Sassa, i cittadini: politici tardivi

Il presidente del comitato Galgani: «Nel 2010 il sindaco parlò di un progetto da 1,6 milioni»

L’AQUILA. Il comitato «Una variante per Sassa» si dice «molto interessato» all’appello lanciato sul Centro dal Circolo Pd sul tema «Il Pd: Sassa devastata dal traffico».

«Notiamo con stupore», si legge in una nota del presidente del comitato Giuseppe Galgani, «che i nostri politici si sono finalmente accorti del problema, ma che non ne hanno nessuna conoscenza storica. Nel 2010, sulla raccolta di centinaia di firme, si è costituito un comitato che ha inviato petizioni al sindaco, presidente della Provincia, prefetto, procura della Repubblica, in cui si faceva ripetutamente notare l’enorme pericolo che corrono tutti i giorni i cittadini di Sassa devastata dal traffico. Il consigliere Pierpaolo Pietrucci», prosegue la nota, «era presente quando nel 2010 il comitato ha incontrato il sindaco Massimo Cialente per esporgli il grave disagio della gente di Sassa».

«Il sindaco ci disse che c’era un progetto già pronto», si legge ancora, con un preventivo di 1,6 milioni, che aspettava solo il finanziamento dalla struttura Gestione emergenza terremoto. Nel 2011 la gente di Sassa ha protestato bloccando la strada che attraversa il centro storico per più di tre ore. Stampa e televisioni locali ne hanno parlato. Nell’aprile 2012, a Pagliare di Sassa, in piena campagna elettorale, il sindaco affermò che il Comune avrebbe a breve avuto il pieno controllo dei fondi terremoto e avrebbe certamente proposto il finanziamento della variante».

«Nell’agosto successivo», conclude la nota, «l’assessore Pietro Di Stefano disse che la variante era una delle priorità della nuova amministrazione. Ma ora i cittadini sono stanchi nel constatare che nessuno fa passi avanti e che il problema viene sempre trattato come se ogni volta fosse la prima».

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