Viaggio in centro storico tra i palazzi da restaurare 

Giornalisti di tutto il mondo hanno osservato le tecniche di ristrutturazione I direttori dei lavori hanno fornito dettagli sulle finalità degli interventi 

L’AQUILA. Cinque perle architettoniche rimaste nascoste per anni prima dai puntellamenti della messa in sicurezza, poi dai teloni e dalle impalcature dei cantieri della ricostruzione. Cinque palazzi dalla bellezza straordinaria hanno aperto i loro cortili cinquecenteschi, antiche volte, sottotetti affrescati dai preziosi elementi riemersi proprio durante la ricostruzione.
È stato un viaggio nel centro storico dell’Aquila come forse nemmeno gli aquilani hanno mai visto quello che una ventina di giornalisti e fotografi della stampa locale e internazionale hanno potuto fare in occasione di “Educational tour”, il primo appuntamento di “Officina L’Aquila”. A illustrare le caratteristiche storiche e le tipologie degli eseguiti sono stati i direttori dei lavori dei cantieri. I lavori di recupero del Teatro comunale, per 5,8 milioni, sono del consorzio di imprese Consocoop-L'Internazionale.
Gli obiettivi principali degli interventi sono: mantenere le caratteristiche di classificazione del teatro di tradizione, quindi non perdere posti a sedere (circa 500) considerando l’attività prevalente di prosa; realizzare una buca d’orchestra (golfo mistico) con piano mobile a configurazione variabile, per rendere possibile l’ospitalità di uno spettacolo di teatro lirico; migliorare la risposta acustica della sala sostituendo il solaio in laterocemento con un nuovo solaio in legno; realizzare una nuova sala ipogea ricavata in corrispondenza della platea. Molto interessante il recupero del soffitto della platea del teatro. Il restauro è attualmente nella fase di consolidamento di tutti i decori e del loro riposizionamento. Tornerà presto al suo splendore anche il palazzo noto come “Casa di Jacopo di Notar Nanni”, in via Bominaco, del XV secolo, uno dei palazzi di maggior pregio e gravemente danneggiato dal sisma.
Complesso l’intervento di ristrutturazione di Palazzo Carli Porcinari, nel quartiere di Santa Maria Paganica, risalente alla seconda metà del XV secolo. Il terremoto ha creato danni diffusi dovuti alle carenze strutturali dell’edificio che nei secoli ha subìto modifiche e interventi impropri. I lavori riguardanti il consorzio Carispaq di Corso Vittorio Emanuele e via Sallustio consistono nella realizzazione di ponteggi e puntellature, iniezione di miscele leganti e murature, realizzazione di incatenamenti di piano, ricostruzione di nuovi solai in acciaio, consolidamento di volte e solai, rifacimento di massetti, pavimenti, intonaci e rivestimenti, restauro di elementi decorativi di pregio.
A eseguirli è l’impresa Cingoli Consolidamento e Restauro. Uno degli interventi più impegnativi è quello che riguarda Palazzo Camponeschi, che tornerà a ospitare uffici universitari. Questi argomenti sono entrati nel vivo con il convegno pomeridiano sulla “Comunicazione delle emergenze” il programma di “Officina L’Aquila” moderato da Oscar Buonamano, direttore di Carsa. Francesca Maffini, capo Ufficio stampa dipartimento della Protezione civile, ha rimarcato l’importanza di capire «dove e come posizionare le informazioni durante una situazione di emergenza, capire che cosa è rilevante. A deciderlo non sono i tecnici, ma è l’esperto di comunicazione. In questo senso il ruolo della comunicazione dev’essere migliorato, reso più autorevole, fare capire al giornalista e ai cittadini chi è la fonte dell’informazione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA.