Introdacqua

Viaggio nell'Abruzzo borbonico con Ferlaino e Bennato

Convegno promosso dal comitato abruzzese delle Due Sicilie e dalla rivista il Vaschione, ricordate le figure del generale Josè Borges e della brigantessa Michelina Di Cesare

Un viaggio nella storia del Sud, nel Regno delle due Sicilie e nell’Italia borbonica nell’anniversario della morte del generale borbonico Josè Borges. E’ stato l’argomento principe del convegno che si è tenuto nel giorno dell’Immacolata nell’ aula consiliare del Comune di Introdacqua, promosso dal comitato Abruzzo delle Due Sicilie e da il Vaschione, il giornale sulmonese diretto da Vincenzo Colaiacovo. Un interessante dibattito che ha acceso i riflettori sulla della gente del Sud, sui briganti e sulla questione meridionale. Presenti due personaggi, anime autentiche della città partenopea: l’imprenditore Corrado Ferlaino, storico presidente del Napoli di Maradona e il cantautore napoletano Eugenio Bennato, fondatore negli anni Settanta della Nuova Compagnia di Canto Popolare e attuale cantore delle storie legate al brigantaggio e ai soprusi perpetrati dai piemontesi nei confronti di Napoli e dei napoletani.

A fare gli onori di casa il sindaco, Giuseppe Giammarco, e l’assessore alla cultura, Orlando Orsini. A moderare l’incontro il giornalista Francobaldo Chiocci, storica penna de Il Tempo. “I piemontesi hanno distrutto interi paesi del Sud. Nel 1800 Napoli era la terza capitale d’Europa per cultura e arte. Con l’Unità d’Italia, invece, è cominciato il degrado e il fenomeno dell’emigrazione; i grandi porti da commerciali sono diventati di emigrazione verso le Americhe, spesso gli eroi della storia sono i briganti per la cronaca”, ha detto Ferlaino. Ad interpretare il sentire di un popolo intero, raccontandone il passato divenuto poi storia sociale e culturale del meridione, sfociando in veri e propri “canti popolari”, è stato lo straordinario Bennato, autore sia del libro “Ninco Nanco deve morire” (Rubbettino 2013) , in cui il personaggio, divenuto simbolo della lotta contro i conquistatori, offre spunti sulla storia del brigantaggio e dell’emigrazione, sia del disco “Briganti se more”. Il cantautore, ha ricordato quella lotta al brigantaggio, che con la legge Pica sospendeva garanzie costituzionali permettendo atroci violenze, parlando anche della storia di una ballata scritta insieme a Carlo D’Angiò nel 79, che divenne talmente popolare da dimenticarne addirittura l’autore. Bennato non ha solo parlato ma ha deliziato il folto pubblico con due sue ballate dedicate proprio ai briganti e al brigantaggio. Prima di concludere la giornata con una conviviale presso i Cuciniello di Torre del Greco, nella“ Maestria”, di Introdacqua i Comitati delle Due Sicilie, delegazione Abruzzo, hanno ricordato il generale Borges che venne trucidato assieme ad altri 21 legittimisti a Tagliacozzo nel pomeriggio dell’8 dicembre del 1861. In occasione della ricorrenza hanno posto anche un mazzo di gigli bianchi sotto il monumento di Michelina Di Cesare a Spoltore, brigantessa per amore, morta a soli 27 anni per difendere l’idea del legittimo regno duosiciliano, così come il generale Borges.