Visite gratuite per curare la tiroide

Un aquilano su due soffre di patologie correlate Ecco come fare per prenotare un appuntamento

L’AQUILA. Una persona su due, nel territorio dell’Aquilano, soffre di patologie della tiroide.

Un’incidenza molto alta (10% in più rispetto agli standard nazionali). Una situazione su cui, da anni, l’ospedale regionale «San Salvatore» dell’Aquila tiene costantemente accesi i fari della prevenzione. Un monitoraggio più che necessario, anche e soprattutto alla luce delle sfavorevoli condizioni ambientali, caratterizzate dalla carenza di iodio tipica delle zone di montagna.

Per questa ragione, dal 19 al 23 maggio, in occasione della settimana mondiale della tiroide, l’ospedale San Salvatore, grazie all’iniziativa (denominata: «Tiroide: problema sociale»). Si tratta di un’iniziativa che è stata intrapresa dal reparto di Endrocrinologia, diretto dal dottor Giuliano Mariani, che effettuerà uno screening gratuito sulla popolazione, riservato solamente a chi non si è mai sottoposto in precedenza a una visita endocrinologica sullo stato di salute della tiroide.

I controlli in questione, in particolare, verranno compiuti all’interno degli ambulatori del reparto (edificio L1, ingresso A, primo piano dell’ospedale regionale «San Salvatore»), dal 19 al 23 maggio. Le visite saranno effettuate dalle 10 alle 13.

Le prenotazioni telefoniche, per poter usufruire di questa opportunità di controllo, vanno però effettuate a partire dal 2 maggio prossimo, fino a esaurimento del numero massimo di visite programmate.

Per essere inseriti negli appuntamenti (sempre a partire dal 2 maggio) del reparto di Endocrinologia è possibile chiamare il numero 0862-368678, nella fascia mattutina, dalle 8 alle 14, nei giorni dal lunedì al venerdì e, nel pomeriggio, dal lunedì al giovedì, dalle 14,30 alle 17.

La settimana della prevenzione è stata promossa su tutto il territorio nazionale dalla sinergia tra Società italiana di endocrinologia, Associazione nazionale della tiroide, Associazione medici endocrinologi.

Il monitoraggio si giustifica ampiamente, in termini di partecipazione della popolazione, alla luce delle cifre, piuttosto allarmanti, che parlano di una percentuale del 50 per cento di malattia tiroidea, nel comprensorio aquilano.

«È importante», afferma il dottor Mariani, «fare i controlli in assenza di sintomi, anche perché si tratta di patologie che sfuggono a classificazioni anagrafiche poiché possono presentarsi nell’infanzia e a tarda età. Le verifiche consisteranno, oltreché in visite, in accertamenti ecografici alla tiroide».

La portata del fenomeno all’Aquila è rilevante ed emerge, con chiarezza, dall’attività del reparto. Nel 2013, su 10mila prestazioni complessive di endocrinologia, oltre il 60 per cento ha riguardato proprio le specifiche patologie della tiroide (visite, ecografie, agobiopsie).

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