Vive dal XII secolo, diventerà un museo

Il progetto svelato dal progettista Gori: previsto un sistema di salita interno in legno lamellare

SANTO STEFANO DI SESSANIO. Non sarà più bella di prima, ma rispetterà esattamente i canoni estetici che possedeva prima del terremoto. La ricostruzione della torre non rappresenta solo un fatto tecnico, strutturale e architettonico. Ne è convinto il progettista, Bruno Gori, che ieri ha illustrato le caratteristiche dell’intervento che sarà realizzato per il recupero dell’edificio.
«La storia della torre è di fatto anche la storia del paese di Santo Stefano, soprattutto quella della fase dell’insediamento e dell’incastellamento del borgo nel XII secolo». Sostanziali cambiamenti furono apportati dopo i lavori di “ammodernamento”, avvenuti dopo il 1579 quando la Baronia di Carapelle (di cui Santo Stefano faceva parte), fu venduta a Francesco I dei Medici. Da allora, assunse impropriamente la definizione di “medicea”. A pianta circolare, la torre aveva un diametro di 3,89 metri e uno spessore murario notevole, pari a 1,46 metri. A seguito del sisma la torre è quasi completamente crollata. Resta in piedi, ha spiegato Gori, «un grosso lacerto murario di altezza variabile. La riedificazione è il passo più significativo nel quadro degli interventi di recupero del patrimonio architettonico di proprietà pubblica del Comune. La torre ricostruita vuol essere il luogo della memoria, ospitando al suo interno una piccola installazione museografica che ne racconti le vicende storiche, antiche e recenti, e la rappresentazione reale della sua originale spazialità e funzionalità». Il progetto prevede il recupero statico e funzionale della parte residuale rimasta in piedi, e la ricostruzione di quella crollata a partire dai materiali di risulta originali derivanti dal crollo. «Il pianterreno», aggiunge Gori, «sarà connotato da una pavimentazione in battuto di cocciopesto. Il portone d’ingresso sarà realizzato con un telaio metallico su cui inserire un infisso con struttura lignea formata da assi orizzontali montate alla mercantile». Per quanto riguarda il sistema interno di salita, le rampe di scala saranno realizzate con una struttura in legno lamellare, intercalate da solai e piani di calpestio con doppio tavolato. I parapetti saranno protetti da balaustre con elementi verticali in ferro e orizzontali in legno, e con poggia mano sagomato. Per proteggere la torre dalle scariche elettriche è previsto l’inserimento di un parafulmine. (a.bag.)
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