Volgarità e sesso sui telefoni, preside di Avezzano sospende gli alunni

La dirigente scolastica Marina Novelli interviene sui ragazzi e chiede l’intervento di tutti i genitori: "Ho letto frasi orribili, bisogna vietare l’uso di internet ad alunni di 8-9 anni"

AVEZZANO. Messaggi volgari, con violente minacce rivolte ai genitori e contenuti imbarazzanti, anche a sfondo sessuale. A scambiarseli è stato un gruppetto di studenti della scuola media Vivenza di Avezzano che sicuramente non pensava che alla fine quegli sms e quei post sarebbero finiti sulla scrivania prima di qualche insegnante, poi della dirigente scolastica e infine nelle mani dei propri genitori. «Si tratta di episodi molto gravi e la scuola è chiamata a intervenire perché avere la responsabilità di educare i giovani significa anche questo», commenta la preside Marina Novelli, che non è nuova a prese di posizione molto forti in materia di disciplina, nonostante si sia sempre schierata in prima linea a difesa dei suoi studenti, «ritengo che sia stata una fortuna che qualche giovane abbia avuto il coraggio di chiedere aiuto e di cercare il sostegno degli insegnanti».

La dirigente scolastica, la stessa che ha sfilato per le strade di Avezzano per la riconsegna dell’istituto del Liceo Scientifico “Pollione” insieme ai suoi mille ragazzi, non ha avuto paura delle reazioni che avrebbero potuto avere i genitori ma anche gli stessi studenti e ha emesso una circolare in cui richiama al «corretto uso della tecnologia e dei nuovi mezzi di comunicazione». La preside ci tiene a precisare che all’interno delle aule della scuola è assolutamente vietato l’uso dei cellulari e che quindi tutti gli episodi raccontati dagli alunni si riferiscono a periodi della giornata in cui i ragazzetti, tutti intorno ai 12 anni, erano fuori dalla scuola. E quindi al pomeriggio e alla sera. «Viviamo nell’epoca in cui anche studenti molto giovani rimangono vittime di episodi di bullismo» insiste la Novelli, «e allora mi chiedo cosa ci sta a fare la scuola se non interviene in episodi gravi che possono compromettere la serenità e la crescita di quelli che potrebbero essere i figli di tutti noi e quindi non solo i nostri studenti?». Secondo la preside non è accettabile nemmeno che bambini di otto o nove anni abbiano in tasca smartphone o cellulari di 6/700 euro.

«Quando ho visto i messaggi», dice la dirigente scolastica, «ho convocato il consiglio di classe e ho esposto quello che pensavo ai genitori e ai docenti. I ragazzi vanno controllati. Non potrebbero e non dovrebbero navigare su internet, su qualsiasi sito e accedere a qualunque contenuto», va avanti, «la rete è pericolosa. Mi rendo conto che spesso i genitori lavorano tutto il giorno e non riescono ad avere il controllo totale sui telefoni, ma trovo che sia essenziale che riescano in qualche modo a farlo». E così, nella circolare, la preside chiarisce le motivazioni che l’hanno spinta a prendere posizione e a organizzare una vera e propria campagna di sensibilizzazione contro il bullismo. «Quando ci si trova di fronte ai punti deboli della società», insiste la Novelli, «la famiglia e la scuola devono intervenire e dare risposte e non cercare giustificazioni a tutti i costi. Il mio richiamo è affinché cose del genere, che hanno fatto inorridire me come chiunque abbia letto quei messaggi, non accadano più». Per ora gli studenti coinvolti nella vicenda se la sono cavata con qualche giorno di sospensione, con obbligo di frequenza. Ma qualora la vicenda dovesse avere un ulteriore seguito, la dirigente non esclude nemmeno eventuali segnalazioni ai servizi sociali e al tribunale dei minori. «Come scuola noi siamo intervenuti, ora tocca alle famiglie, non vogliamo arrivare a questo», conclude.

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