Zaia-Pezzopane, querela elettorale

Il ministro denuncia la presidente della Provincia. La replica: coltiva l’odio.

L’AQUILA. Ci mancava solo la querela elettorale. Il ministro leghista Luca Zaia, titolare del ministero dell’Agricoltura, ha denunciato la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, dopo essere stato criticato in Tv circa una «fugace apparizione» a Onna dopo il terremoto.
Zaia ha avviato una causa civile per diffamazione nei confronti della Pezzopane la quale, durante la trasmissione tv «Chiambretti night», aveva dichiarato che il ministro a Onna era sceso dall’elicottero, aveva rilascato un’intervista e poi era risalito alla volta di Roma, senza «aver dato neppure una guardatina». Di qui la richiesta di risarcimento di 440mila, pari a un euro per la media degli spettatori che segue la trasmissione di Chiambretti.

Secondo i suoi legali è arrivato all’Aquila alle 9.15 ed è ripartito alle 14.30: totale 5 ore e 15 minuti dopo una serie di visite e incontri a Onna, San Gregorio e L’Aquila.
Stizzita la replica della Pezzopane: «Il ministro Zaia coltiva l’odio e gli chiederò un risarcimento morale di 1,5 milioni, un euro per ogni abruzzese offeso dalle sua dichiarazioni odierne. La sua aggressività è fuori scala e fuori clima».

Come si vede, siamo di fronte a una campagna elettorale a distanza tutt’altro che cavalleresca: il ministro è candidato alla presidenza del Veneto, la Pezzopane alla Provincia dell’Aquila. Dopo la foto con Barack Obama, l’abbraccio di George Clooney e il bacio di Bill Murray, ecco la rampogna del ministro alla presidente che, secondo il Sole 24 Ore, è la più amata dagli italiani.

«A poche settimane dal terremoto», ha aggiunto Zaia, «la Pezzopane ha imbastito nei miei confronti un attacco incomprensibile, se non dal punto di vista elettorale e politico, fondato sulla menzogna. Lo ha fatto speculando cinicamente sulla tragedia che ha colpito gli abruzzesi. A loro sarà devoluto il risarcimento danni che il presidente dovrà pagarmi dall’esito della causa civile. Ho aspettato a presentare la denuncia perché lei aveva annunciato una querela nei miei confronti. Notifica che ho aspettato invano nei 90 giorni previsti e mi chiedo a questo punto: la Pezzopane avrà detto la verità almeno sulla querela?».

«Ho evitato di querelarlo a tempo debito», spiega la Pezzopane, «perché, sbollita la rabbia, ho assecondato l’invito alla concordia che si rendeva necessario e costruttivo e a cui il presidente del Consiglio, si appellava. Berlusconi ci ha anche riconosciuto questo merito, definendolo, lo scorso 29 gennaio, un piccolo miracolo abruzzese. Sarebbe sembrato schizofrenico da una parte collaborare per la concordia e dall’altra portare un membro del Governo in tribunale. Ho l’impressione che a Zaia questa querela serva a tentare di conquistare la scena proprio nel momento in cui si candida alle regionali in Veneto. Negli ultimi 90 giorni siamo stati a fianco di agricoltori e allevatori alla protesta di Roma per richiamare l’attenzione del ministro. Ora capisco da cosa era distratto Zaia, appassionato com’è di carte bollate e pettegolezzo».