Zanda: un errore le new town volute da Berlusconi

Oggi il capogruppo del Pd al Senato a un convegno in città «Il Governo Renzi ha stanziato fondi per la ripresa»

L’AQUILA. Mantenere alta l’identità della città. Conservarne il patrimonio storico-culturale, che equivale ad andare oltre i confini della mera ricostruzione fisica. Perché L’Aquila è assimilabile a un’opera d’arte. E come tale, va restaurata e conservata. Anticipa i temi dell’incontro “Tre anni in parlamento. Riforme, ricostruzione, proposte” il senatore Luigi Zanda, capogruppo Pd in Senato, che sarà oggi in città, alle 17, a palazzo Fibbioni, per un incontro con i massimi esponenti del Partito democratico.

Senatore, quale attenzione ha riservato, finora, il Governo all’Aquila?

«Ci sono due prezzi che la città sta ancora pagando al governo Berlusconi: il sostanziale ritardo negli aiuti, che non hanno messo in atto interventi risolutivi, e una politica che ha concentrato le risorse solo sulle New Town. È mancata una visione sul futuro della città, devastata da un terremoto che ne ha minato il tessuto civile. Non si può programmarne la rinascita affrontare complessivamente le problematiche sociali».

Il suo è un appello a mantenere alta l’identità del territorio. In che modo?

«Partendo dagli interventi nel centro storico, dove è necessario prestare la massima attenzione al restauro conservativo. L’Aquila è un vero gioiello, un’opera d’arte architettonica, storica, culturale, che va preservata. Ecco dove vedo l’errore della prima fase di gestione berlusconiana».

Con il Governo Renzi, a suo avviso, cos’è cambiato?

«C’è stata una netta inversione di tendenza sin dall’inizio della legislatura. In particolare, per quel che riguarda il rilancio dell’economia e dell’occupazione, con lo stanziamento nel decreto legge enti locali del luglio 2015, di circa 300 milioni di euro per l’accesso al credito, per le piccole e medie imprese, la ricerca, l’Università, la cultura. L’Aquila ha una grande tradizione culturale anche per la presenza di un prestigioso ateneo. Il Governo, con la legge di stabilità 2015, ha poi assegnato 6 miliardi di euro fino al 2018 per la ricostruzione della città e per il rilancio del tessuto socio-economico locale. È stato già impegnato circa un milione e mezzo di euro: un chiaro segnale di concretezza. L’Aquila può contare su una classe di governo importante, la senatrice Stefania Pezzopane, il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, il vicepresidente Giovanni Lolli, il sindaco Massimo Cialente. Donne e uomini che stanno lavorando sul campo».

Il problema più grande resta quello occupazionale, con migliaia di piccole e medie imprese in difficoltà. Da dove ripartire per creare lavoro? «A parte dalle misure mirate sulla città, adottando la politica che stiamo portando avanti in Europa cercando di sostituire l’asfissiante austerità con una strategia di crescita e sviluppo. Un discorso tanto più valido nel territorio aquilano, dove l’emergenza occupazionale deve essere affrontata e risolta con interventi nazionali e locali. E dando sostegno ai commercianti, ai piccoli imprenditori, agli artigiani che rappresentano l’ossatura del tessuto economico».

Ma L’Aquila versa in una condizione particolare.

«Il Governo resterà vigile e presente. E i senatori del Pd saranno delle sentinelle per garantire che la città e il suo comprensorio non escano dalle priorità delle politiche di sviluppo del nostro Paese».

Monica Pelliccione

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