Zanetti: dal Governo aiuti ai risparmiatori

Caso Banca Etruria, dopo il duro confronto all’Aquila il viceministro ricorda: rimborsi al 100 per cento

L’AQUILA. Sullo scontro tra risparmiatori di Banca Etruria e il viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, interviene lo stesso esponente di governo con una lettera.

«L’incontro “occasionale” all’Aquila con gli obbligazionisti di Banca Etruria», scrive Zanetti, «è stato senza dubbio agitato nei suoi primi momenti, ma poi assolutamente civile e corretto. Avevo avuto modo di incontrarli appositamente a Pizzoli, così come sabato scorso sono stato appositamente a Montebelluna (sede di Veneto Banca) e lunedì sarò appositamente ad Arezzo. Non sono passeggiate di salute, non sono tagli di nastri e brindisi, ma credo che sia assai più importante condividere momenti di difficoltà e spiegare i perché delle scelte spesso complesse che si devono fare».

«Può non piacere», aggiunge, «ma i fatti sono questi: senza il decreto di novembre, le quattro banche sarebbero comunque finite in liquidazione coatta amministrativa e per azionisti e obbligazionisti subordinati nulla sarebbe cambiato (molto sarebbe cambiato, in peggio, per correntisti, dipendenti, fornitori). In prima battuta, per aiutare gli obbligazionisti, sono stati stanziati 100 milioni. Poiché la somma era insufficiente, noi di Scelta Civica per primi abbiamo lavorato perché sparisse il tetto: nell’istante in cui un investitore risulta inconsapevole del profilo di rischio del titolo che gli è stato proposto (e questa carenza di trasparenza viene accertata), non possono esserci limiti di risarcimento. Questo è quello che abbiamo fatto con l’ultimo decreto: nessun limite e quindi risarcimenti pieni per tutti gli obbligazionisti relativamente ai quali gli arbitrati accerteranno la carenza di informazione, laddove non addirittura situazioni di vera e propria truffa. Il lavoro di mediazione con la Commissione europea portato avanti dal ministro Pier Carlo Padoan ha consentito di aggiungere a questo risultato, che solo pochi mesi fa appariva tutt’altro che scontato, anche la possibilità di scegliere, in alternativa al rimborso pieno previo arbitrato, il rimborso forfettario dell’80% in via automatica (e quindi senza arbitrato). Le soglie negoziate per poter accedere a questa opportunità aggiuntiva (35mila euro di reddito oppure 100.000 euro di patrimonio e titoli sottoscritti prima del 12 giugno 2014) possono piacere o meno, ma assicurano comunque a una platea molto ampia degli obbligazionisti una scelta discrezionale in più, senza togliere nulla agli altri e sempre fermo restando che con la dimostrazione in sede di arbitrato della truffa subita tutti possono avere indietro tutto senza tetti di risorse disponibili».

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