Zona franca, subito i 16 milioni di euro

Appello del Pd su come vincolare il rimborso del governo alla Regione

L’AQUILA. Azione concrete contro gli spot elettorali e le parole vane per aiutare l’economia aquilana affossata dal terremoto a risollevarsi. Destinando ad esempio, «subito e senza indugi», al finanziamento della zona franca dell’Aquila, i 16,1 milioni di euro dei fondi Docup che il governo rimborserà alla Regione e immediatamente disponibili. È la proposta del Pd che la presenterà alla giunta lunedì, formalizzata ieri all’Emiciclo dal capogruppo del Pd in consiglio regionale, Camillo D’Alessandro, dal vicepresidente del consiglio, Giovanni D’Amico, dai consiglieri Giuseppe Di Pangrazio e Marinella Sclocco.

Attorno al tavolo anche i segretari provinciali di Cgil, Uil, Cna e Confcommercio. Una rappresentanza numerosa impegnata a dare un segnale forte al governo centrale sull’importanza di riservare all’area colpita dal sisma risorse certe e in tempi ragionevoli.
«Siamo qui per formulare una proposta concreta per la zona franca dell’Aquila», ha detto D’Alessandro, «già lunedì chiederemo infatti alla giunta di finanziarla con i 16 milioni di cofinanziamento dei fondi Docup e per lo Sviluppo rurale, che il ministero dell’Economia ha «liberato» con il decreto del 12 febbraio.

Si tratta di soldi già in bilancio, relativi alla vecchia programmazione 2000-2006; in sostanza il ministero ha deciso di rimettere la quota parte che la Regione Abruzzo doveva versare, proprio allo scopo di sostenere l’economia del territorio regionale, gravemente colpita dal terremoto»
Il timore del capogruppo Pd è che all’inerzia dei governi regionale e nazionale nei confronti della situazione economica della città, si vada ad aggiungere la dispersività degli interventi.
«Sarebbe un errore», ha insistito il capogruppo Pd, «che questi soldi vengano dirottati in mille rivoli o dispersi in interventi a pioggia che li renderebbero inefficienti.
Devono al contrario essere immediatamente finalizzati alla zona franca. Ecco perché vogliamo giocare d’anticipo, mostrandoci propositivi. Al di là delle lettere del ministro alle attività produttive Claudio Scajola e degli spot elettorali, ad oggi nemmeno un euro è stato stanziato per un’economia che, già colpita, rischia di morire».

Per non provocare danni peggiori al tessuto economico locale, per Di Pangrazio «bisogna riportare l’attenzione sulla città terremotata, attenzione che all’indomani delle elezioni provinciali è calata. Le attività imprenditoriali devono riprendere al più presto sia all’Aquila che nel cratere».
Ma, ancora una volta, sostengono gli esponenti del Pd, serve responsabilità.
Di Pangrazio ha poi ricordato l’impegno dei senatori del Pd, che hanno raccolto oltre 15 milioni di euro destinati a una serie di progetti in conto capitale per la ricostruzione dell’Abruzzo, nell’ambito della «Legge mancia».

Fra questi, gli 8 milioni destinati al polo dell’ex Italtel e altri 6 destinati alla ristrutturazione di piazze, strade, chiese e plessi scolastici.

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