Ztl, multe per 10mila euro il giudice di pace le annulla

Aveva dimenticato di rinnovare il permesso e si era vista arrivare 53 sanzioni Alla fine la donna, residente in centro storico, ha vinto la sua battaglia

SULMONA. E alla fine ha vinto lei. Il giudice di pace di Sulmona, con una sentenza che farà piacere a molti altri sulmonesi residenti del centro storico, ha annullato tutte le multe e la cartella esattoriale di quasi 10mila euro che Equitalia le continuava a notificare. Canta vittoria la 50enne che si era vista recapitare a casa 53 multe dal Comune, da 84 euro ciascuna, perché si era dimenticata di rinnovare il permesso di transito nella Zona a traffico limitato del centro storico di Sulmona dove la donna abita dal 2012. «Il presupposto di fatto e di diritto che legittima il transito e la circolazione veicolare è proprio lo status di residente costituendo l’autorizzazione un atto di controllo del persistere del citato status». È la motivazione che il giudice di pace Assunta Barone, ha riportato nella sentenza pronunciata ieri mattina alla presenza della 50enne, che ha pianto di gioia esultando insieme al suo legale, l’avvocato Serafino Speranza, per una vittoria in cui ha creduto fin dal primo momento. «Per me è la fine di un incubo, che mi ripaga di tutte le sofferenze passate in questi anni per cercare di venire a capo di una storia al limite dell’assurdo, che mi ha tolto la serenità», è stato il commento della donna. Soddisfatto anche l’avvocato Speranza, convinto che la pronuncia del giudice possa aprire la strada a un nuovo regolamento della Ztl, con cui il Comune ristabilisca lo status di diritto di chi abita all’interno della parte storica della città. «Una sentenza che definirei interessante e che potrà fare giurisprudenza», afferma l’avvocato Speranza, «tutelando di fatto tutti quei cittadini che spesso devono fare i conti con una burocrazia che di certo non ne facilita la vita. Chi abita nel centro storico della città deve avere gli stessi diritti di chi ha la casa fuori dalla Ztl. Mentre con gli attuali regolamenti comunali i residenti del “cuore” cittadino sono fortemente penalizzati». Tutto era partito con la prima multa di 84 euro arrivata nel maggio 2014. «Mi recai nella sede della polizia municipale per chiedere spiegazioni», racconta la donna, «e i vigili urbani mi dissero che ero stata multata per il permesso scaduto». Con il pagamento della multa la 50enne pensava di aver risolto definitivamente il problema. Ma non è stato così. Dopo qualche giorno la donna ha cominciato a ricevere multe in continuazione fino a contarne 53, tutte da 84 euro. «Ho fatto un ricorso unico che il giudice ha respinto perché bisognava contestare le contravvenzioni una a una», incalza la 50enne. «Dopo aver fatto i primi 8 ricorsi tutti vinti, ho scritto al Comune chiedendo l’annullamento delle restanti cartelle: per ogni ricorso c’era da spendere 37 euro, troppo per le mie tasche. Così, insieme all’avvocato, abbiamo deciso di aspettare l’arrivo della cartella di Equitalia per contestarla. E finalmente è stata fatta giustizia».

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