Abruzzo, sfida sull'industria sostenibile con i fondi UE

La nostra regione si prepara ad un futuro produttivo nel rispetto dell'ambiente con la Carta di Pescara, il risultato di un dialogo con 200 imprese per investire consapevolmente grazie ai fondi europei 2014-2020

Competitiva, innovativa e sostenibile, la regione verde d'Europa è pronta per un nuovo linguaggio dell'economia interna, una sfida del territorio per l'industria. Grazie ai fondi strutturali dell'Unione Europea 2014-2020 l'Abruzzo ha in mano uno strumento di investimento energico e a beneficio dell'ambiente. Sviluppo tecnologico, ricerca e innovazione, promozione di un'economia a basse emissioni di carbonio, riduzione dei rischi idrogeologici, sviluppo urbano sostenibile, valorizzazione e tutela delle risorse naturali e culturali, digitalizzazione e competitività del sistema produttivo, sono le voci fondamentali nella programmazione dei fondi Por-Fesr dell'Abruzzo da qui al 2020. Voci di un dibattito nel segno della sostenibilità a cui è dedicato l'appuntamento pubblico "Abruzzo: dal territorio all'industria.

Un'idea sostenibile", in programma a Pescara il prossimo sabato, un'occasione per la Regione Abruzzo di incontrare le aziende nazionali per stilare un modello di crescita sostenibile nella prospettiva di impiego delle risorse strutturali europee. Una analisi politico-economica tra amministratori e imprenditori sullo stato dell'industria abruzzese, partendo direttamente dal territorio, dalle sue esigenze e dalle sue potenzialità, per pensare insieme a un modello di investimenti virtuosi in regione. Sono 200 le aziende invitate per questo confronto, che si prospetta basilare per una programmazione del futuro panorama produttivo abruzzese, concentrato in una giornata al termine della quale nascerà la Carta di Pescara, testimone di un'idea di industria sostenibile.

Durante i lavori dell'incontro, dopo una disamina dell'attuale contesto economico della regione, con un'attenzione particolare alla situazione delle industrie, raffrontate con contesti nazionali ed internazionali, emergeranno, al fine di indirizzare il modello di industria da perseguire mettendo a frutto i fondi europei, le situazioni di eccellenza dell'Abruzzo con riferimento espresso ad un approccio sostenibile delle attività industriali. Successivamente sarà la volta di cinque tavoli tematici per un dialogo tra esponenti del mondo imprenditoriale, dell’Università, dei Poli di Innovazione, delle associazioni datoriali e del sindacato, una riflessione comune per stendere le linee guida dello sviluppo dell’imprenditoria abruzzese per i prossimi anni. Con la stesura di un modello di crescita sostenibile come atto finale dell'incontro, la Carta di Pescara appunto, si produrrà poi un documento a cui gli imprenditori potranno fare riferimento per la valutazione e partecipazione ai bandi europei di programmazione dei fondi strutturali. È questo infatti l'aspetto su cui l'Abruzzo si gioca la partita più importante, ponendosi come interlocutore privilegiato di quegli investitori, di respiro nazionale e internazionale, che vogliono investire nel rispetto del territorio, assecondando la sua vocazione naturale.

Perché l'Abruzzo con il proprio sfaccettato patrimonio paesaggistico, con i propri sedimenti culturali, sembra esprimere spontaneamente il desiderio di uno sviluppo in sintonia con gli equilibri territoriali. Diventa fondamentale allora affrontare in questa direzione le possibilità di investimento di cui sono portatori gli attuali fondi strutturali europei, rafforzando tra l'altro una tendenza già emersa nella parte finale della precedente programmazione dei fondi 2007-2013, che ha riservato, soprattutto nei contratti di sviluppo locale, quote di premialità proprio a quelle aziende che nel progetto di investimento hanno risposto a requisiti di sostenibilità ambientale.