Eccellenze agroalimentari

La tutela del Pomodoro Pera passa attraverso l’uso consapevole delle risorse

Le migliori coltivazioni italiane sono minacciate dalla scarsità idrica. Un progetto promosso dal marchio leader nel mercato dei prodotti per lavastoviglie approda in Abruzzo per salvaguardare l’antica varietà di pomodoro tipica della fascia costiera, con l’obiettivo di risparmiare 1 milione di litri d’acqua all’anno

L’Italia è famosa nel mondo per le sue specialità agroalimentari, diretta espressione del territorio e dell’appassionato lavoro di veri e propri artigiani del gusto, che richiamano milioni di visitatori alla ricerca di sapori autentici, impossibili da trovare altrove. Nel 1998 il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha istituito un apposito elenco di prodotti agroalimentari tradizionali, ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo. Dell’elenco oggi fanno parte quasi 150 eccellenze abruzzesi, tra le quali il Pomodoro Pera, seme molto antico e quasi andato perduto, riscoperto grazie a un progetto della Regione e oggi in attesa del marchio IGP.

Il seme viene selezionato ogni anno dal centro di ricerca CREA di Monsampolo del Tronto e consegnato a un consorzio di piccole aziende della fascia costiera, specializzate nella coltivazione di questa pianta, i cui frutti di colore rosso intenso possono raggiungere anche i 600 g di peso. Per salvaguardare il Pomodoro Pera d’Abruzzo, così come altre colture italiane di nicchia, sta assumendo un’importanza sempre maggiore l’attenzione verso un uso consapevole delle risorse, in particolare dell’acqua che svolge un ruolo indispensabile per la vita sulla Terra. La sua scarsità, dovuta ai consumi triplicati nell’ultimo mezzo secolo, mette a forte rischio anche le specialità dei nostri territori.

Con la volontà di unire difesa dell’ambiente, tutela delle eccellenze agroalimentari italiane e sensibilizzazione all’utilizzo responsabile delle risorse, attraverso il determinante contributo delle nuove tecnologie, nel 2019 Finish ha ideato il progetto “Acqua nelle nostre mani”. Il marchio leader nel mercato dei prodotti per lavastoviglie, dopo le azioni compiute in Cilento a sostegno del rinomato Pomodorino Giallo e in Sicilia con riferimento al Limone dell’Etna IGP, ha deciso di portare in Abruzzo il suo impegno a supporto del territorio italiano e del prezioso bene dell’acqua, concentrandosi sul Pomodoro Pera.

Grazie all’intervento di Finish e del Future Food Institute, centro di eccellenza nato a Bologna e attivo nell’ambito dell’innovazione alimentare, le aziende del Pomodoro Pera d’Abruzzo potranno avvalersi della tecnologia Daiki di SmartIsland, giovane azienda di Caltanissetta che ha sviluppato un robot di intelligenza e visione artificiale dotato di sensori di immagine, in grado di rilevare dati climatici per prevenire lo sviluppo di malattie delle piante e monitorare costantemente il loro fabbisogno irriguo. L’applicazione di questa tecnologia alle coltivazioni consente un efficientamento idrico che si pone l’obiettivo di arrivare ad un risparmio annuo di circa 1 milione di litri d’acqua, oltre a contribuire al miglioramento delle condizioni delle colture e del prodotto finale.

Grazie alla collaborazione sinergica con Acqua & Sapone, che condivide i valori e l’impegno di Finish, in tutti i punti vendita presenti sul territorio regionale è stata promossa un’azione di sensibilizzazione rivolta ai consumatori sull’uso sano e consapevole delle risorse. Nell’ambito dell’iniziativa, inoltre, verranno consegnate al Consorzio del Pomodoro Pera d’Abruzzo 5 borse di studio per partecipare a uno dei Digital Bootcamp organizzati dal Future Food Institute. Un’opportunità, che prevede programmi multigenerazionali e multiculturali della durata di un mese, da condividere con dipendenti, stakeholder o clienti per aumentare le loro competenze in materia di sostenibilità e favorire la diffusione di buone pratiche agricole.

Una ricerca commissionata a Ipsos, chiamata a indagare le abitudini e le percezioni degli italiani sul tema del consumo dell’acqua e della sua scarsità, ha ulteriormente avvalorato la bontà del progetto “Acqua nelle nostre mani”. Il 97% degli intervistati, infatti, ritiene che le eccellenze agroalimentari nostrane siano a fortissimo rischio e il 77% ha dichiarato di provare a ridurre nella quotidianità lo spreco di acqua. Il 64%, inoltre, si è detto pronto a rinunciare a qualcosa nel presente se questo significasse assicurare più risorse per le generazioni future, mentre un consistente 60% si è addirittura dichiarato disponibile a modificare radicalmente le proprie abitudini in favore dell’ambiente.

Segnali incoraggianti che dimostrano come l’iniziativa promossa da Finish, destinata a concentrarsi su altri territori e sulle loro specialità, sappia interpretare al meglio un sentire comune sempre più diffuso e, innestandosi su un terreno già fertile, contribuire in modo significativo alla salvaguardia delle nostre eccellenze e alla costruzione di un percorso di sviluppo sostenibile.