Un viaggio nel tempo in un ambiente incontaminato

La Transiberiana d'Italia, il tratto ferroviario dismesso della Sulmona-Carpinone, mostra il fascino tutto particolare di una ferrovia che non c'è più, soppiantata dai treni ad alta velocità e dalla concezione nuova della mobilità

Eppure il treno storico Sulmona-Carpinone ha scoperto una seconda giovinezza, tutta incentrata sulla capacità di attrattiva naturalistica di questa parte dell'Abruzzo. Una regione che ha fondato il proprio sviluppo sulla compatibilità ambientale e che ha fatto della tutela del territorio un sistema di crescita e di sviluppo. È in questa terra che troviamo la percentuale europea più alta di territorio protetto (circa il 33%) con tre Parchi nazionali, un Parco regionale e decine di riserve naturali autogestite. Un modello di crescita preso a riferimento da tutte le realtà europee e sul quale la Regione ha intenzione di investire anche per il futuro.


La Transiberiana d'Italia, così chiamata per la somiglianza dell'ambiente alle steppe russe, è la proposta turistica e culturale che condensa al meglio l'idea che questa regione vuole dare di se: tradizione e storia nel rispetto dell'ambiente. Un tracciato di 129 km, con pendenza massima del 28‰ e con raggio massimo di 250 metri, che passa dai 348 m s.l.m. di Sulmona ai 1268 di Rivisondoli - Pescocostanzo (la seconda stazione più alta d'Italia), per poi riscendere ai 475 di Isernia. E nel mezzo la natura incontaminata di due Parchi nazionali di grande rilevanza, Parco della Majella e Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Stazioni dismesse che mantengono un'architettura che ha fatto la storia di questo Paese, quanto erano proprio le piccoli stazioni a raccontare le "sorti magnifiche e progressive" di un paese in crescita.


Sulla Sulmona-Carpinone tutto questo si avverte, quasi si tocca con mano, nella percezione di essere in un mondo lontano ma non dimenticato. Per decenni questa tratta ha rappresentato il collegamento ferroviario dell'Abruzzo con Napoli. Poi la legge dei numeri e dell'economicità ha spodestato il buon senso e tagliato un pezzo consistente di storia del Mezzogiorno post unitario. Fine del collegamento e ferrovia abbandonata al suo destino. Ora la seconda giovinezza grazie all'iniziativa del Parco nazionale della Majella e alla capacità delle Ferrovie italiane di intravedere nella riattivazione a soli fini turistici del collegamento un'opportunità di sviluppo e crescita del territorio. Grazie a queste intuizioni la Sulmona-Carpinone è diventata la quarta tratta storica riconosciuta dalla Fondazione Ferrovie dello Stato, dopo quelle presenti in Sicilia, Toscana e Lombardia. L'interesse mostrato dal grande pubblico ha convinto tutti in un rafforzamento dell'offerta turistica e culturale che può offrire il treno storico. I viaggi da Sulmona a Carpinone registrano sempre il tutto esaurito e intorno si crea l'evento. Il prossimo è previsto per il 26 marzo quando il treno storico sarà l'occasione per raggiungere Barrea, nel cuore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, per assistere alla Passione vivente che da anni segna la Pasqua di questo borgo con la partecipazione corale di 150 figuranti.